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Oh, chi si vede, chi si vede! esclamò giocondamente Nicla, volgendo lo sguardo alla riva. Ebbene? supplicò ancora Duccio, senza staccar gli occhi dal viso di lei. Posso sperare? La fanciulla era ormai veramente distratta da ciò che vedeva sulla sponda; ma diede uno sguardo al giovane e rispose, per finirla: Non so!

Infine Duccio, vedendo ch'ella volgeva il timone pel ritorno, diede il crollo: Signorina, disse. Io ho bisogno di sapere che cosa ella pensa di me. Nicla lo guardò e rise. Io? Nulla! rispose tosto. Il conte non potè trattenere un gesto d'impazienza. Pure, aggiunse con imperturbabile cortesia: Mi sono spiegato male. Comprendo benissimo che io non valgo la spesa di molte riflessioni.

La riaccompagnava a passo a passo dal salotto verso il vestibolo; e attraversando un corridoio laterale al giardino, la fanciulla vide in fondo, tra i fusti e il fogliame scuro, una tavola di legno. V'era dipinto in rosso e nero un soldato in grandezza naturale. Era il bersaglio del conte, quel bersaglio che Brunello avrebbe sostituito volentieri con Duccio Massenti.

Ma Duccio cambiò discorso, chiedendo notizie delle famiglie che possedevano ville in paese; e non si parlò più per quel giorno del conte e della contessa e di Bruno. Soltanto l'indomani, a una nuova domanda di Nicla, egli annunziò d'aver conosciuto Clara Dolores. Oh, due parole, stamane, durante la prima colazione! soggiunse. È bella, non è vero? disse Nicla. È strana! rispose Duccio.

Molto bella, molto cara, la tua mamma! rincalzò Nicla pensando al visetto pallido e fine coi grandi occhi appassionati che le avevano così benevolmente sorriso. E dove è andata ora? Ma perchè l'interroga tanto? interruppe Duccio con prontezza. Finir

Conduceva nello stesso tempo due intrighi, l'avventura piacevole e il matrimonio solido. Clara Dolores non aveva colpa alcuna. Libera, mal conosciuta e abbandonata dal conte Fabiano, aveva disposto del suo cuore come più le era piaciuto, certo con l'illusione di trovare in Duccio Massenti l'uomo fedele e degno.

Non so quando ci dirai le ragioni per le quali hai messo alla porta, senza avvisarcene, senza averne il permesso, quel vero gentiluomo. Nicla fremeva in silenzio. Bruno? Dov'era Bruno?... E sua madre parlava di Duccio e del matrimonio e del segreto!

Meglio di Duccio mi pare impossibile! osservò Gigi ridendo. Non indovini: non ti riuscir

Ma Duccio trovò in Nicla una resistenza sorda e ostile. Ella fingeva di non comprendere le allusioni, e spesso rispondeva fuor di tono; più spesso interrompeva con un'osservazione frivola, guardando in alto le nuvole rosee o perdendosi a seguir con l'orecchio il tuffo dei remi.

E s'avviarono verso la villa, soffermandosi a guardar le aiuole colorate di croco e di vermiglio, acutamente profumate. Quando furono sulla soglia. Luigi domandò a mezza voce: Il conte Duccio ritorner