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L'orologetto segnava le undici e mezzo. Egli si ricordava che nel tempo in cui Maria lo amava, quest'ora della sua serata passava sempre accanto a lei, non soli sempre, ma sempre insieme. Egli la cercava in qualche teatro, in qualche ritrovo, in qualche casa di comuni amici, e appena entrato nella sala, la vedeva, subito, senza averla neppure quasi guardata, la vedeva col suo visetto un po' lungo, coi suoi denti minuti e bianchi, che il sorriso delle pallide labbra scovriva intieramente, con le gengive roseo-smorte, con quegli occhi castani dove si mescolavano così perfidamente e trionfalmente la malizia e la dolcezza, agitando la testina, mostrando il piccolo orecchio roseo-tenero sotto l'arco nero dei morbidi capelli che erano moltissimi e pure si chiudeano, per la finezza, in un pugno. Anch'ella aveva l'aria di non vederlo: ma lentamente, senza far mostra di nulla, Paolo e Maria si avvicinavano, scambiavano con semplicit

Per quella simpatia che ispira un visetto pallido e mezzo divorato da un par d'occhi grandi grandi per quella attrazione che dispiega un corpicino gracile, esile, perduto nelle stoffe, pieno di dolci languori e di febbrili sussulti per quella seduzione che esercita una fanciulla pensierosa, intelligente, ammalata e nervosa per tutto questo e per altro ancora, Gemma era molto amata. Intorno a lei vivevano altre giovinette ridenti di bellezza e di salute; ma ella, senza fare neppure uno sforzo di civetteria, finiva per vincerle tutte. Dapprincipio destava interesse quella testina un po' curva sotto il peso dei bruni capelli; quello sguardo incerto, stanco, molto spesso smarrito; quella bocca così vivida in quel pallore così cereo; quell'aria di donna che abbia molto amato e molto vissuto in pochissimo tempo. Poi veniva la piet

Ma la Baby divenne seria, appena incominciarono a visitare il museo. Allora il suo visetto incantevole non esprimeva più altro che una grande attenzione.

Mentre Maria pregava e piangeva, senza ch'ella se ne accorgesse, si aprì lentamente l'uscio della sua camera, e Lalla, che da due ore non riusciva a spiegarsi quel mistero d'ordini e di contro ordini, cacciò fuori adagio adagio il suo scarno visetto, con gli occhi vivi, pieni di furberia e di malizia, fra le tende della portiera, trattenendo il respiro, tentando di capire, fra i singhiozzi della mamma, che cosa fosse accaduto di nuovo.

L'armaiuolo dapprima aveva esitato; poi vedendo quel visetto vivace ed allegro, aveva venduto il revolver. Ella se n'era tirato un colpo dritto al cuore.

Oh, no, no, disse Nancy poggiando il visetto sorridente alla spalla di Edith. Non posso stare senza di lei. Valeria rise mandando un bacio a entrambe; poi uscì nei campi con suo cugino. ... La stanza di studio era attigua al salotto, dove la signora Avory stava a ricamare; e oggi il nonno le sedeva vicino e la guardava. Tacevano entrambi. Dopo un lungo silenzio il nonno parlò.

Molto bella, molto cara, la tua mamma! rincalzò Nicla pensando al visetto pallido e fine coi grandi occhi appassionati che le avevano così benevolmente sorriso. E dove è andata ora? Ma perchè l'interroga tanto? interruppe Duccio con prontezza. Finir

Mi fanno ridere i ragazzi arabi. Di quei piccini, che possono appena camminare, anch'essi insaccati nella cappa bianca, non si vede altro che il cappuccio, e paiono spegnitoi ambulanti. La maggior parte hanno la testa rasa nuda come la mano, eccetto una trecciolina sul cocuzzolo lunga un par di palmi, che si direbbe lasciata apposta per poterli appendere ai chiodi come le marionette. Alcuni l'hanno invece dietro l'orecchio o sopra la tempia, con qualche ciocca di capelli tagliati in forma di quadrato o di triangolo, che è il distintivo degli ultimi nati nelle famiglie. I più hanno un bel visetto pallido, un corpicino ritto e sciolto e un'espressione d'intelligenza precoce. Nelle parti più frequentate della citt

La leggenda delle tragedie che avvengono a Montecarlo le traversò per un istante la mente... Poi Anne-Marie, che non era mai stata seduta su un muro a mangiare arancie, alzò il visetto impiastricciato di sugo e di lagrime, e disse: Buono. Buono tutto. Piace tutto questo a Anne-Marie. Allora tutto piacque anche a Nancy.

Un freddo sorprese Betta, che non osò chiamare: Tina! Istintivamente volse il capo alle due donne, ma vedendole chine sulla falda della sottana, tornò ancora a guardare Tina. Dormiva? Che cosa era? Betta ripetè il medesimo gesto, allungandole la mano verso gli occhi, e in tale atteggiamento scherzoso, con quel fazzolettone scuro che le fasciava il visetto giallastro, e la camiciuola dalla quale la deformit