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Il Papa Gregorio VII! Landolfo. Appunto! Dice che era un «pagano»! Belcredi. Il papa? Non c'è male! Landolfo. Sissignore. E che evocava i morti! Lo accusa di tutte le arti diaboliche. Ne ha una paura terribile. Dottore. Il delirio persecutorio! Arialdo. Infurierebbe! Di Nolli (a Belcredi). Ma non è necessario che tu ci sia, scusa. Noi ce ne andremo di l

Con arrogante slancio danze baldanze da spaccamonti viene una seconda automobile. Tremano le foglie. Rompe l'aria una terza macchina. Petulante schiamazzare di fischi. Passano così, incalzandosi infilzandosi forse laggiù, 6 automobili diaboliche spazzole sulla stoffa della polvere arroventata. Il parco assalito geme e Gisella trema: Mi porti con lei in blindata. Sa, non ho paura.

Dalle sue linee facciali sbuca il violento, ghiotto dell'altro sesso. Ha delle occhiate diaboliche, lambite dalle rughettine che infittiscono e si gonfiano quando spalanca la bocca per la risata che pare uno scroscio. Le sue mandibole voluminose completano l'orrore con la zucca enorme, calva alla superficie, leggermente schiacciata alle pareti.

Erano scatenate le naturali potenze della passione nazionale, diaboliche potenze, superiori a ogni arte diplomatica. L'imperatore intendeva di strappare l'Italia alla dominazione dell'Austria, non di fondare lo stato unitario: al principio della guerra nemmeno la grande mente di Cavour vedeva davanti a l'unit

19 Lo fa con diaboliche sue larve parer da quel diverso, che solea: gigante ad altri, ad altri un villan parve, ad altri un cavallier di faccia rea. Ognuno in quella forma in che gli apparve nel bosco il mago, il paladin vedea; che per riaver quel che gli tolse il mago, ognuno al paladin si volse.

ma ancora con voci diaboliche, e con splendori di fiaccole l'allettò a morire. Rapì forse ancora Apollonio insieme con l'anima, conducendolo a dannazione eterna, la qual morte pare indegna de' Magici, perocchè è dubbio dove egli morisse. Alcuni dicono essere morto in Efeso, alcuni in Creta, e altri in Rodi. Il sepolcro, ovvero il deposito, insino al tempo di Filostrato non si trovava, avvenga che da certi sciocchi fusse adorato per Dio: il qual culto mancò in poco tempo, come fanno anco gli altri inganni del demonio, e così cessorono gli oracoli dopo l'avvenimento di Cristo, de' quali quasi tutto l'universo era infettato, pure con i medesimi inganni. Ma quello che gi

Marzia, che abbiam lasciata fuggente dalla sua cella dopo d'aver atterrato e quasi strangolato il gesuita dominata ancora dal parossismo di disperazione in cui l'avea condotta il perverso colle diaboliche insinuazioni, avea conservato però presenza di spirito sufficiente per impadronirsi del mazzo di chiavi attenenti alla chiave della propria cella, e profittando della confusione suscitata da Cozzo e compagni nel loro assalto, si accinse ad aprire quante celle le capitarono nel corridoio piene tutte di prigionieri e per fortuna indovinò nelle stesse quelle delle sue compagne.

E qui taluni notavano che quei negri volatori, passando sulle caravelle, avevano fatto sentire un acuto stridìo. , certamente, era uno scherno di potenze invisibili; le quali infondevano con vane immagini le speranze nei cuori, e si beffavano ancora dei troppo creduli marinai. E quegli uccelli, quei tonni, quelle nebbie basse all’orizzonte, non erano che apparizioni diaboliche.

47 Mill'occhi in capo avea senza palpèbre; non può serrarli, e non credo che dorma: non men che gli occhi, avea l'orecchie crebre; avea in loco de crin serpi a gran torma. Fuor de le diaboliche tenèbre nel mondo uscì la spaventevol forma. Un fiero e maggior serpe ha per la coda, che pel petto si gira e che l'annoda.

Che storia è questa? diss'egli. Forse un avanzo dell'antica mitologia? Non saprei dirle, signor conte; rispose Don Pietro. Si dice la Ninfa, e potrebbe dirsi la Fata, la Sirena, l'Ondina, od altro di consimile, perchè son tutte forme diaboliche della stessa famiglia. Ma c'è una leggenda? riprese Gino.