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Io e Giuliana ci guardammo, ambedue ansiosi. Poi parlammo del domani, dell'ora in cui ella avrebbe potuto alzarsi, di tante minute particolarit

Di tratto in tratto un baleno rischiarava la prigione ove Roberto avea spento il lumicino abbacinato di cui s'era servito fin allora. Devono mancare pochi secondi allo scocco dell'ora! mormorò Roberto al compagno. Aveva gi

Che vuoi? ripeté Paolo più veemente, poiché l'altro non rispose. La signora contessa m'incarica d'avvertirla che stasera la aspetta un po' prima dell'ora convenuta; verso le sei, sei e mezza. Va bene! brontolò Paolo, alzando le spalle irritato.

Noi la bellezza siam che mai non ebbe Dal tempo insulto o da infedeli amanti, Noi siam la vostra giovinezza immota, O padri stanchi e declinanti, e il vostro Giovine core a custodir siam morte: Per voi serbiamo in ogni tempo un fiore Di bel ricordo e allo scoccar dell'ora Ultima, allor che la speranza cade, Da questi tabernacoli di marmo Angeli vostri usciamo luminose Di nostra luce a rischiarare a voi La tenebrosa via, per cui triste È l'andar soli e l'arrivare ignoti".

Più seguito ebbe la condotta dello stesso pretendente. Non lasciò correre un istante, che non profittasse dell'ora favorevole: per cinque volte in cinque mesi diede con lettere pubbliche notizia di alla nazione. E nel febbraio apparve a Parigi «per mettersi al servizio della sua patria». Nella lettera al governo provvisorio viene espressa l'esatta concezione bonapartistica della rivoluzione di febbraio: egli ammira il popolo di Parigi il quale «ha eroicamente cancellato le ultime tracce dell'invasione straniera». Accolto dal governo con diffidenza, ritornò subito a Londra, dopo aver dichiarato con un'altra lettera ai governanti: «Dal mio sacrifizio riconosceranno la purezza delle mie intenzioni». Nelle elezioni dell'assemblea nazionale nel giugno, il nome del principe sortì in quattro dipartimenti, anche a Parigi, mentre vigeva tuttora a suo danno la legge di proscrizione. Il governo propose che fosse mantenuta. Ma siccome i radicali, con a capo Jules Favre, espressero la fiducia, che i Bonaparte non potevano più in nessun modo riuscire ora poi pericolosi alla repubblica, si decise per la riammissione del principe. Una tale cecit

In quel calore, in quel frastuono, in quel vociare allegro, cordiale, espansivo dell'ora dei brindisi, in quello splendor della mensa, aveva fissa dinanzi agli occhi, come una apparizione, come una ammonizione biblica, la figura austera, ascetica del martire, rinchiuso nella segreta fredda e buia.

Io ero rimasto impiedi tra la vetrata e le imposte del balcone. Era un momento in cui l'oscuro Vico Majorani, laggiù a' Tribunali, taceva, penetrato tutto quanto da quella naturale malinconia della sera che cade, dalla particolare tristezza dell'ora in cui pare che tutte le anime si raccolgano.

Nuove persone erano discese nella serra, in attesa dell'ora del pranzo; col rapido corso delle nuvole la luce si velava e tornava a splendere istantaneamente; le conversazioni tutt'intorno s'intrecciavano; ogni tanto si udivano dei piccoli colpi di tosse a stento repressi, e nulla era più strano di quella spiegazione decisiva, in cui i due giovani trattavano del loro avvenire, tra l'indifferenza dei propositi che si tenevano a distanza di pochi passi. Entrambi però, in presenza di quegli spettatori, si contenevano; trovavano in quel pubblico una specie di soccorso contro i pericoli dei quali l'argomento della loro conversazione era pieno... Alle ultime parole di Ermanno, la signorina di Charmory aveva chiuso un poco gli occhi; si leggeva nell'imbarazzo con cui cercava di darsi un'attitudine, nell'amarezza espressa dall'increspamento di un angolo del labbro, la lotta interiore che si combatteva in lei. Ella sentiva il cuore palpitarle in petto così forte come se fosse sul punto d'infrangersi. In quel suo lento naufragio, mentre le sue braccia si dibattevano istintivamente in cerca d'un appoggio impossibile, ecco un'altra mano distendersi verso la sua. Afferrarla, aggrapparvisi: questo diceva l'istinto della salute... ma perchè poi, se non per trascinare con un'altra vittima al fondo?.. Ella aveva nuovamente rivolto lo sguardo sul giovane. Come quell'incostante giornata, a momenti intensamente luminosa e ad un tratto oscurantesi, la fisonomia di lui si era trasformata: gli occhi splendevano di luce sul viso leggermente impallidito nell'emozione; una luce ed un pallore che erano l'espressione dell'estasi, d'una sublime speranza.... «Mi dica» continuava egli, con forza rinnovellata da quello sguardo profondo, «mi dica che non sente nulla per me... che non m'ama!.. Io non potrò replicare... accetterò la sua dichiarazione come una sentenza.... Non mi dica che aveva presa una risoluzione prima d'incontrarmi!.. Anch'io, prima di conoscerla, credevo che tutto fosse finito nel mondo; non speravo, non aspettavo più nulla... Se sapesse quale tristezza!... Ebbene, è bastato vederla... Anch'io tentai dapprima di resistere... io non mi credevo, io non ero degno di lei...» Massimiliana si era fatta, a misura che egli parlava, sempre più bianca; strette le mani da ultimo, le aveva appoggiate un momento contro il fianco, come per comprimere il cuore sanguinante a quel crudele scambio di parti, a quell'accusa d'indegnit

I ragazzi Morandi erano passati tante volte davanti a quel fabbricato, s'erano fermati a sentire il rumore delle macchine e il canto degli operai, ma non avevano osato entrare, trattenuti da un cartello sul quale era scritto: Non entrano che le persone addette ai lavori; perciò quel giorno, tutti contenti, uscirono di casa prima dell'ora stabilita, impazienti di ritrovarsi coi loro amici.

Ella ricordava. Quanto l'avevan fatta piangere quegli spettacoli di mestizia, e quei suoni che s'intonavano alla dolcezza dell'ora! Il crepuscolo nella campagna per lei era stato, durante lungo tempo, il più pauroso momento della vita. Aveva perduto Brunello. Tutto diceva che non sarebbe tornato mai più; e non aveva persone a cui confidarsi. Le campane singhiozzavano qua, l