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Disse mio fratello, sorridendo, quando fui da presso: Parlavamo di te. Giuliana crede che tu ti stancherai presto della Badiola.... E i nostri progetti, allora? No, Giuliana non sa io risposi, sforzandomi di riprendere la mia disinvoltura consueta. Ma tu vedrai. Sono, invece, così stanco di Roma.... e di tutto il resto! Guardavo Giuliana.

Mia madre aveva detto: "È impossibile ingannarsi. Fino a due o tre giorni fa Giuliana negava o almeno diceva di non esserne certa.... Sapendoti così apprensivo, m'ha pregata di non parlartene...." La verit

Mancava poco a mezzanotte, quando io uscii dalla mia stanza per andare verso quella di Giuliana. Tutti i rumori erano cessati. La Badiola riposava in un silenzio profondo. Stetti in ascolto; e mi parve quasi di sentir salire nel silenzio la respirazione calma di mia madre, di mio fratello, delle mie figliuole, degli esseri inconsapevoli e puri. Mi riapparve il volto di Maria addormentata, quale io l'avevo veduto la notte innanzi; Mi apparvero anche gli altri volti; e in ciascuno era un'espressione di riposo, di pace, di bont

Come poteva Giuliana non indovinare quel che avveniva in me? Come poteva non intendermi? Come poteva non esser colpita nel mezzo del cuore dal raggio violento della mia gioia?

Rivissi in un attimo tutta la nostra giornata d'amore. Rividi tutte le espressioni, anche le più fuggevoli, apparse sul volto di Giuliana dal momento del nostro ingresso a Villalilla; e tutte le compresi. Una gran luce s'era fatta in me. "Ah quando io le parlavo del domani, le parlavo dell'avvenire!... Che spaventosa parola doveva essere per lei quel Domani su le mie labbra!"

Nondimeno, a pena misi il piede su la soglia della stanza di Giuliana, sentii piombarmi sul cuore un peso enorme; e mi soffermai, vacillante, fra le portiere che mi nascondevano. "Baster

Giuliana ha bisogno di calma. Queste scosse le fanno molto male. Mia madre uscì dall'alcova. I vagiti crescevano e mi davano pur sempre la stessa sensazione di laceramento doloroso e la voglia di correre a soffocarli per non udirli più. Li udimmo per qualche istante mentre si allontanavano. Quando al fine cessarono, il silenzio mi parve enorme; mi cadde sopra come un macigno, mi oppresse.

Quando cessò il raccapriccio che mi venne dal pensiero del pericolo imminente, io considerai in me stesso: "Sarebbero più gravi le conseguenze della morte di Giuliana o quelle della sua incolumit

Il mio salice! esclamò Giuliana in vicinanza della peschiera, cessando di appoggiarsi a me, sollecitando il passo. Guarda, guarda com'è grande! Ti ricordi? Era un ramo.... E soggiunse, dopo una pausa pensosa, con un accento diverso, a voce bassa: Io l'avevo gi

Il professore mise fuori una risatina scettica, e la Cecchina, credendo che riflessa di quanto leggeva nel libro, abbassò la voce e disse, parlando alla zia Giuliana: È sempre la speranza d'una vita migliore che ci d