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Ogni tanto, nei giorni lunghi e agitati, eppure monotoni e tetri dell'abbandono, Paolo Herz si metteva a calcolare mentalmente per quanto tempo Luisa Cima lo avesse amato. Nella realt

Molti davano per motivo dell'abbandono d'Isernia lo spavento cagionato dai nostri alla popolazione; ma egli non ingannossi, e, senza manifestare il suo criterio, si attenne alla conseguenza che qualche stratagemma fosse meditato dal nemico, oppure che si fosse trincerato in forti posizioni sulla strada che si doveva percorrere; e così era veramente.

Ella lo guardò, in silenzio. Veramente, in quel momento, mentre attraversavano piazza Colonna tutta fulgida di lumi, Giovanni Serra le parve invecchiato. Su quegli occhi azzurri che ogni tanto aveano qualche cosa d'infantile, parea che veli e veli di lacrime fossero passati, nell'ombra e nella solitudine, quando l'uomo può lasciar erompere il suo dolore, oltre le dighe della fierezza. Su quelle labbra si era posata una stanchezza che ella soltanto ora scorgeva, la stanchezza di aver invano chiamato un nome, di aver invano invocato un bacio, di aver invano singhiozzato, nelle ore solinghe dell'abbandono. Per la prima volta, e con una intensit

A poco a poco, gli entrava in cuore la sicurezza che il babbo lo avrebbe salvato, che il babbo gli avrebbe pagata lui la cambiale; ma quanto più si calmava tanto più provava dispetto e bruciore dell'abbandono, del tradimento di Fanny; bruciore, sentimenti che, a poco a poco, all'idea della sua bella, perduta per sempre, si tramutavano in rammarico dolore. Dio!... Dio!... Che infamia!

Ah!... e respirò. Erano con lui nello stesso scompartimento, i giovani collaboratori delle Risorse italiche: tutti mezzi parenti, amici, fautori di Pio Calca. Belle faccette fresche, fiere, dai baffettini nascenti, solo un po' martoriate e immalinconite dal solino enorme e rigido. C'era Evelina, modesta, aggraziata, più che seduta rannicchiata, nel suo posticino, con una positura d'indolenza languida, cascante, che dissimulava la spalla più grossa. Essa teneva sempre una delle sue manine inguantate sopra un ginocchio di Pietro Laner, come affermando, pur nella tenerezza dell'abbandono affettuoso, la sua propriet

E fu bene, giacchè riconquistata e rimessa a nuovo dall'epica cortesia di un popolo straniero per quanto fratello, non avrebbe potuto riprendere la coscienza di medesima; mentre abbandonata a mezzo il cammino, dopo essersi con puerile sgomento lagnata dell'abbandono, si rivolse a Garibaldi guerreggiante ai piedi delle Alpi, e Garibaldi corse a Genova, ne salpò, discese in Sicilia, rivalicò lo stretto, traversò la Calabria verso Napoli sollevando popoli e sgominando eserciti, cinto da pochi soldati, raggiante di gloria, sereno come un arcangelo cristiano, terribile come un eroe di Omero.

Maria era addolorata e sgomenta. In mezzo all'affanno dell'abbandono, nell'ignoto di una vita nuova, incerta, col rammarico della bella libert

E si trovava senza avvedersene a vagheggiare le forme leggiadre di quel corpo che aveva le seduzioni della bellezza, della grazia, dell'abbandono e del frutto proibito. Bisogna dire che i filosofi materialisti non siano corazzati meglio degli altri e che il conoscere gli elementi, di cui si compone una corbelleria, non renda molto più forti nel resistere alla tentazione di commetterla.

Vi si parla quasi sempre d'amore. Amore diverso dal nostro, ci s'intende; amore grossolano e che può giungere a certe delicate espansioni, sognate solo dalla fantasia del poeta; amore che dona egualmente un garofano ed un colpo di rasoio: amore che non s'inchina, non porta guanti e suona per ore intiere la chitarra sotto la finestra dell'amata; amore che quando vi s'inframmette la gelosia, diventa passione; amore che è sboccato, villano, ed intanto riempie di matrimoni i registri dello stato civile. Esso ispira le canzoni popolari: vi si narrano le gentili speranze della corrispondenza, il dolore per la indifferenza, l'affannoso tormento della gelosia, le pene del disinganno e dell'abbandono; tutta la profonda variabilit

Che non proverebbe più, mai più la gioia di vivere e di sentirsi fino alle viscere immerso nelle profonde ristoratrici ebbrezze della Natura e dell'Arte! Ma era anche più orribile pensare ch'egli avea potuto disprezzar tutto ciò; e staccarsene, volontariamente; e per sempre! Da quale cupo vertiginoso abisso aveva egli attinto la disperata forza dell'abbandono e della rinunzia?