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Bimbi, cavalli e monaci, Soldati e marinari, Dame, accattoni e lazzari, Ganimedi e somari, Cocchi, carri e curricoli, Mercajuoli ed artieri, Un mondo indefinibile Brulica nei quartieri. I confratelli, in candidi Lenzuoli imbacuccati, Colle faci precedono I feretri dorati; E intanto, sotto i portici, Trofei multicolori, S'innalzano a piramidi Frutta, legumi e fiori.

Egli sospettava dunque tutto, spiava e studiava tutti gli sguardi, ascoltava tutte le parole bisbigliate, osservava tutti i passi e tutto ciò che lo circondava, dormiva poco, si svegliava a sobbalzo al minimo rumore, mangiava e beveva tremando, parlava di raro, fuggiva il consorzio dei suoi confratelli ed accelerava la sua messa in libert

Procedevano i confratelli in una veste di tela bianca collo strascico, e col cappuccio tutto cucito in giro, sicchè non potevasi levare che colla tunica stessa; al posto del viso non vedevasi che una croce di scarlatto, sotto i cui traversi si aprivan due forellini, tanto solo da dar luogo alla vista; sopra il cuore portavano una medaglia nera, dove era effigiato un Gesù crocifisso, con ai piedi della croce il teschio del santo Precursore; discinti in vita, colle mani giunte entro le maniche cascanti, avevan sembianza di notturni fantasmi.

L'orologio della Chiesa Nuova batteva le ore 11 pomeridiane del giorno 23 novembre 1867, e le sentinelle degli zuavi appostate intorno alle Carceri Nove si davano di tratto in tratto la voce: All'erta, sentinella! quando all'imboccatura della strada Giulia, dalla parte di San Giovanni dei Fiorentini si avanzavano lentamente i confratelli di San Giovanni Decollato.

Il profeta era strettamente attorniato dai suoi confratelli col Sacramento, ecc. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Segue il discorso di conforto e di avvertimento del profeta, col quale egli annuncia ai confratelli che ha deciso di rimettersi spontaneamente nelle mani dei suoi nemici, in seguito al consiglio datogli da Malatesta con perfida parola.

I confratelli recavano i ceri come in un funerale, e cantavano le preci dei morti.

I più camminavano scalzi, molti non d'altro coperti che d'un sacco; alcuno ripeteva ad alta voce il rosario, e un disaccordo di voci piagnolose gli rispondeva: altri intonavano lo Stabat Mater e i salmi del re penitente: o mormorando in tono compunto il Miserere, ad ogni verso si percotevano le spalle con flagelli di corde aggruppate: alcuno, quasi ciò fosse poco, ravvolto sino al capo in ruvido traliccio e cosperso di cenere, si avviava lento con dietro due o tre famigli e confratelli, che tratto tratto gli scagliavano sul dorso staffilate a tutta forza.

Il Santo Padre ci vuol molto bene! Perchè arriviamo più presto in paradiso, manda il boja ad aprirci la porta. Un gesuita corse a prenderlo per un braccio, e ad imporgli silenzio. L'altro s'impadronì di Monti. Poi l'uno e l'altro tenendo sotto il braccio ciascuno un paziente, preceduti e seguiti dai confratelli di San Giovanni Decollato, si avviarono verso le scale.

Più nuovo assai però era il sentimento di profonda tristezza da cui si sentiva invadere di giorno in giorno nella lotta contro quell'incredibile impotenza che lo teneva ostinatamente chiuso nello studio dalle otto di mattina alle sei di sera, e che gli faceva sfuggire gli allegri ritrovi di amici e di confratelli d'arte da lui frequentati per riposarsi dall'assiduo lavoro giornaliero e per prendervi anche alimento di forze produttive tra le calorose discussioni.

Presso a quella stava Guazzo in mesto atteggiamento confabulando con due confratelli Della-Morte, che così appellavansi i membri d'una religiosa compagnia di cui era incarico il recare i trapassati a sepoltura. Quando Guazzo ebbe veduti que' tre sorvegnenti, "È tardi, esclamò con malinconica voce: altro non rimane a fare per lui che porlo sotto terra".