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Tutti gli occhi naturalmente si fissarono sopra Buonvicino; i più dei confratelli dissero col cuore, ed alcuni anche colle labbra, che il prevosto aveva ragione, sebbene non s'inducessero a credere che Buonvicino avesse torto: altri però, e massime i novizj, chinavano il capo e tacevano, e dopo un silenzio meditabondo esclamavano con un sospiro: Povera gente!» e taluni anche Povero Buonvicino

Il libro non mi presenta tali attrattive. Dopo le lunghe fatiche che costa la sua composizione, esso si presenta modestamente nelle vetrine dei librai, confuso co' suoi confratelli di tutti i colori, taluno anche più vistoso di lui. La folla passa, e non se ne cura. Chi lo guarda il povero libro?... qualche raro letterato con pochi soldi in saccoccia, che esamina le novit

Scesero ancora: varcarono la porta delle Carceri Nove, per entrare in una prigione più stretta e terribile: il cocchio chiuso, che doveva condurli fino a piedi della ghigliottina. Entrarono infatti ciascuno in una carrozza, insieme al gesuita confessore, e a due confratelli confortatori. Grossi drappelli di dragoni e di gendarmi a cavallo scortavano le due Carrozze.

L'atteggiamento dei suoi superiori e dei suoi confratelli non era punto cangiato in apparenza. Non gli avevano fatto alcun rimprovero. Gli profferivano gli stessi riguardi. Gli si lasciava la stessa libert

Ma.... Tutto questo pensava, passando dal timore alla speranza e ritornando poi al timore, ritornandovi. Egli, il cui freddo coraggio era stato tante volte ammirato dai suoi valorosi confratelli! Comprese però che il meglio per lui, la cosa più utile per donna Livia, onde sottrarla alla collera del duca, era agire con precauzione: fare che don Francesco non sospettasse il vero.

Povera martire! non hai finito di patire. Passava ella in mezzo ai confratelli della Consolazione, quando da uno di essi, con voce sommessa ma fiera, sentì dirsi: Margherita, ricordatevi la notte di san Giovanni».

«Che le parti ed eredi del cadavere non possano dare a’ sudetti regolari e confratelli, che interverranno all’associamento in forza del loro invito, costoro ricevere e portare alle mani se non se una candela, che al più non ecceda il peso di once tre: e per qualunque difonto o difonta di qualsivoglia stato, grado e condizione, che fusse, non possa eccedere il numero di cinquanta candele».

Posti frammezzo a un popolo non barbaro, non civilissimo, se se ne riguarda tutta la massa degli abitanti e non la sola schiera degli studiosi, i poeti recenti d'una parte della Germania dovevano superare in grido i loro confratelli contemporanei sparsi nel restante d'Europa. Ma della fortuna della poesia loro tutto il merito non è da darsi alla fortuna del loro nascimento.

La Conversazione Istruttiva, foglio interessante, fu il più piccolo formato dei suoi confratelli vecchi e nuovi, uscito tra il 7 gennaio ed il 7 aprile 1792. Semplicissima la compilazione: un dialogo tra «Dama, Cavaliere, Medico, Avvocato, Filosofo, Abbate»: sei personaggi per sei tipi del tempo.

Proruppe infatti, con fragorosissimi applausi e chiamate: Fuori l'autore! Fuori l'autore! appena la tela venne giù. Si udì una voce: Zitti, cretini! Era quella di Ettore Socci, allora non onorevole, ma sempre colta e brava persona, che arrossiva e s'indignava pei suoi confratelli politici e pel suo amico Cavallotti.