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Il monastero venne fondato da alcuni abitanti di Veroli nel 1036. Primi ad occuparlo furono i benedettini.

Voltandosi alla Marchesa: Non è vero, Marchesa? Che ha detto? Poi, non consentendo. Ah ... Ma non per la ragione che voi credete. Dottore. Intendeva dei nostri abiti soprammessi: il suo manto indica la Marchesa le nostre tonache da benedettini. E tutto questo è puerile. Puerile? Che dice, Dottore? Dottore. Da un canto ! Prego; mi lasci dire, Marchesa.

Anche altri chiostri sorsero in questo luogo: ai piedi del monte era quello di S. Andrea, ora distrutto, dove nel secolo x il monaco Benedetto scrisse una cronaca ricca di notizie storiche. Pertz la trovò a Roma nella biblioteca Chigiana e la fece stampare nei Monumenta Germaniae. Questi luoghi si possono veramente considerare, qui sui confini dell'antica Sabina, come la culla dei benedettini. Di l

Giovanni V, cardinale diacono di S. Maria in Dominica a Roma, abate possente e guerriero, sembra sia stato il vero fondatore della potenza temporale di Subiaco. Da quel tempo gli abati benedettini furono annoverati fra i principi guerrieri e temuti della Campagna romana, come gli Orsini e i Colonna, coi quali osarono gareggiare.

Questo manoscritto si rinvenne in una cella del monastero dei Benedettini di Catania, il giorno che un tedesco ospitato e affetto da una mite pazzia, fu trovato cadavere informe sulla spianata del campanile, dove la sua caduta dall'alto della cupola era stata arrestata.

Assai gli premeva d'altronde esser tenuto per degno capo di una casa illustre: e siccome la venerazione, che circondava i benedettini, e quella in particolare che si aveva per quel predicatore era grandissima, ei non volle per allora porre le minacce ad effetto, benchè ne sentisse gran voglia. Pertanto non rinunciava certo allo scopo che si era prefisso.

I frati eran divisi per provincie monastiche: e capo supremo di ciascuna era appunto un Provinciale con giurisdizione assoluta sopra un dato numero di conventi. Era preposto al convento un Guardiano, col nome di Priore tra i Benedettini e i Domenicani, di Correttore tra i Minimi, di Nostro Hermano tra i Mercedari. Il Guardiano quindi, il Priore, il Correttore moderava o dirigeva la famiglia del suo convento, come il Provinciale o l’Abate (se tra Benedettini, Basiliani ecc.) quelle di tutti i conventi a lui sottoposti. Egli, il Guardiano, amministrava, disciplinava i suoi confrati, ma non così indipendentemente che non dovesse darne conto al suo superiore, sotto i cui occhi passava qualunque carta, ed al cui controllo era sottoposta ogni spesa, come qualsiasi disposizione relativa al governo materiale e spirituale della comunit

Nel 1492 i Benedettini di Santa Giustina di Venezia subentrarono ai cluniacesi, obbligandosi a pagare annualmente alle Procuratie 150 ducati aurei. Nel 1798 fu soppresso e fatta la vendita de' beni.

Se i Benedettini per la loro nascita e quindi per una cert’aria d’altezzosit

Non era ordine religioso che non fosse più o meno largamente rappresentato in Sicilia; e dicendo Sicilia, vogliamo intendere Palermo, centro anche della vita ecclesiastica dell’Isola. Basiliani e Benedettini, Cappuccini ed Agostiniani, Domenicani e Minimi, Antoniniani ed Osservanti, Carmelitani e Nicolini aveano in citt