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Tuttavia entrai, la baciai in fretta e le dissi: « Mi tocca partire; non moverti, potresti infreddarti, addio. E via a precipizio. Partii col primo treno. Mi cacciai in un angolo del convoglio e rilessi tutto il manoscritto di Fulvia, senza risentire più il menomo senso di amarezza o di risentimento.

Spiegava il manoscritto sorridendo, lasciava passare la sturata dei motti pungenti, delle sanguinose ironie, e cominciava a leggere. Notavo che, alla fine, egli riusciva sempre a farsi ascoltare e discutere. Via, ditemelo francamente: non c'è male, mi pare. Questa volta l'ho imbroccata. Non l'aveva imbroccata affatto.

Credo esser nel vero affermando che l'illustre infermo rappresenta una delle tante vittime dello spiritualismo esagerato dell'epoca nostro. Porgetemi la biografia di questo sventurato... Fratello Consolatore si fece innanzi e consegnò il manoscritto al Primate.

Ma aveva il suo manoscritto e la sua penna e il suo inchiostro, e poteva lavorare senza che nessuno la disturbasse. E' vero che il violino di Anne-Marie si udiva anche traverso le due porte chiuse; ma questo, naturalmente, non era che una gioia per Nancy. E poi, se essa si legava una sciarpa strettamente intorno al capo e sulle orecchie, non sentiva quasi più nulla.

Sono mortificatissimo di doverle dire che Ella si è stranamente ingannata sul conto di quel manoscritto da me inviatole. Oltremodo sensibile all'interessamento che Ella mostrò di prendere alla nostra letteratura, e per obbedire al desiderio espressomi di leggere qualcosa di mio, mi recai ad onore di farle pervenire quella novellina che, sotto il titolo di Una Dichiarazione ella potr

Polo infatti trasse dal pastrano il manoscritto e glielo sporse. Il dottore lo guardò e tutto premuroso andò a riporlo in un armadietto. Addio, dunque, maestro. Addio, Polo mio, fatevi onore... ma serbatevi alle speranze della valle! Addio, maestro, addio! Spalancò l'uscio e, quasi fuggisse, s'allontanò.

Parlò del successo dell'Assommoir. Disse che, mentre scriveva quel romanzo, era le mille miglia lontano dal prevedere il chiasso che fece. Era stato costretto a interromperlo per una malattia della sua signora; ci s'era poi rimesso di mala voglia; il cuore non gliene diceva bene. Di più, un amico di cui egli faceva gran conto, letto il manoscritto, gli aveva presagito un mezzo fiasco.

Ciò gli fu di sprone a lavorar con lena, e di a pochi mesi la Nena faceva andare e venire un grasso manoscritto, dalla povera casuccia del romanziere al palazzo d'Eleda. Lalla non ebbe fiato di leggerlo tutto, ma lo giudicò bellissimo, e Sandrino rimase colla convinzione di aver scritto un capolavoro.

Il manoscritto della presente memoria, opera di un personaggio illustre del Regno d'Italia, e la di cui autorit

Dirò, a disgravio di coscienza, che appena consegnato il manoscritto, non risparmiai preghiere lacrime per impedirne la pubblicazione. L'editore fu inesorabile. La sola concessione che mi venne fatta, fu quella di affiggere al frontispizio il titolo di Libro proibito, con facolt