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Ma come fu giunta dinanzi all'ara delle offerte, vide la carta di visita, fu questa che ebbe da lei le primizie della attenzione. Bel nome! diss'ella. Come siete armoniosi, voi altri italiani! Ma cattivi; soggiunse poscia, con piglio di fanciullesco dispetto.

Collocato innanzi all'ara il cataletto, s'innalzò il compianto degli amici e de' congiunti, e si alternarono le nenie di piet

Bella fra tutte umane imprese è quella Dell'uom che avvampa di desìo di pace E di perdon, non per suo proprio bene, Ma per altrui! ma per servire a Dio, Ed alla dolce patria e ad infelici Cuori ch'egli ama e consolare anela! Tal nell'ire civili è il vostro uficio, O vegliardi autorevoli che all'ara Del Dio di pace consecraste i giorni! Ecco arrivare al campo Ugo e Maria: E mentre del marchese al padiglione Van rivolgendo accelerati i passi, Veggono appunto da catena stretto A fisso legno fra custodi Arrigo. Con qual pianto e quali impeti di grida Prorompe la fanciulla infra le care Braccia paterne! e qual celeste han suono Sue filïali tenere parole A genitor così infelice? Ei serra Al sen quella innocente; e sclama: Oh gioia! Ma insana gioia! Oh nuovi affanni orrendi! Deh, perchè a me non li sparmiava Iddio? Non misero abbastanza era il mio fato, Ugo crudel? Tu qui la figlia traggi A vedermi morir! Padre, ei mi tragge A salvare i tuoi . Che? supplicando Codardamente il vincitor maligno Di largirmi il perdon? Non sar

Ma non dovremo sghignazzar del pari ancor noi, allorché tu ci presenti una povera monachetta sacra a Maria ed a Cristo sotto il nome di «vestale»? allorché di due giovinetti, che si legano in matrimonio innanzi al curato, tu ci parli come di due, che, «coronati di rose», si giurano fede innanzi «all'ara d'Imeneo»? allorché d'un professore dell'universitá dici ch'egli è un «sacerdote di Minerva», e va' discorrendo?

Poi che benignamente volle Giove che i sacrifici tu partecipassi fra i molti servi, stando presso all'ara del Dio custode della casa. Scendi dal cocchio, scaccia il tuo soverchio orgoglio. Anche il figlio d'Alcmena, un tempo, dicono, fu venduto, e dove' piegarsi a forza a servil giogo.

Un solo popolo, che io mi sappia, fortunatissimo popolo d'artisti, fece della gioia un sentimento sacro, fu il Greco, che inghirlandava di rose e di verbene le colonne dei suoi templi, e intrecciava danze festose innanzi all'ara del sacrificio. Non ostante il biblico precetto del servite Domine in laetitia, il concetto della nostra religione, come di tutte quelle che il mistico Oriente ha generato, è il dolore. Tutte le sue parole sono meste, tutte le sue speranze e le sue promesse sono oltre il limite funesto della tomba. Seguace d'un Dio che non ha potuto sottrarsi ai patimenti, la umanit

Nulla valse a smuovere quel disgraziato e, un mese dopo, Pasquale Barbosio, quarantenne e possidente, conduceva all'ara nuziale la graziosa Celeste Spada, fragrante come un bottone di rosa, fiera de' suoi occhi neri e dei suoi diciott'anni. La luna di miele fu breve ma dolcissima per Pasquale Barbosio.

Fuor dai percossi fini Proromperò, indomato Dèmone; stenderò l'onda funesta Sui colli; segnerò l'ultimo fato All'ara, al trono, a questa Degna dei suoi destini Plebea ciurma di Borgia e di Tarquini! Dal trono de la gloria ove tu sei Ricca d'armi, di mente e di fortuna, Madre Italia, ricorda i figli miei, Ora che amor tutti i tuoi figli aduna.

Marzia Atinia, tu qui? Sola? Non sola; con mia madre, mia sorella Volusia ed Annia Luscina. Ci sono anche le donne di Catone, che siamo andate a prendere, per condurle qua, sotto pretesto di sciogliere un voto all'ara di Giunone. Noi salivamo appunto la gradinata del tempio, quando io t'ho veduto venire a questa volta.... Dolce inseguimento, che piacerebbe anco al Console!

In ciel la prima stella Era sbucciata appena, Lontan splendea serena L'estrema orma del . Più li amerei, rispose Ada, se stesser muti, Immobili, seduti Sovra un bel disco d'ôr. «Se fia che un ci annodi «Il sacerdote all'ara, «D'oro e di gemme, o Clara, «Non io ti coprirò. «Ricco di affetti immensi «È il core d'un poeta, «Ma l'ôr che i volghi allieta «Il fato a me negò