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Un giorno, uscendo da pranzo con un amico, incontrai Fulvia tutta sola che camminava a passi accelerati in via del Monte Napoleone dirigendosi verso il Corso. Presentai l'amico a lei, lei all'amico, e dalla presentazione emerse, sempre nuovo come la Fenice della favola, il famoso complimento: Ho tanto piacere di fare la sua conoscenza, col rispettivo: Il piacere è tutto mio.

Udiva la famiglia del Re Manfredi i passi accelerati che si dirigevano alla sua volta; udirono toccare le imposte; si nascose Manfredino dietro il manto della madre, gittò un grido Gismonda, sorse la Regina, e Yole le si fece appresso per sostenerla. «Non bisogna....» parlò la nobile Elena rimuovendo da le braccia della figlia, e si atteggiava in altera sembianza.

Ma in quel punto medesimo, per l'ampio silenzio non mai interrotto prima, s'udì, trasportato dall'aria, un suono grave e profondo di tocchi accelerati e continui.... dan dan dan dan dan.... campana a martello in duomo; poi di a poco, più libero, più aereo, più maestoso, un altro suono in quella cadenza medesima.... dan dan dan dan dan.... campana a martello a S. Ambrogio.

Marzio sentendosi camminare alle spalle con passi accelerati pose la mano sotto il farsetto afferrando il pugnale, e soffermandosi allo improvviso, con alta voce interrogò: Chi va l

Bella fra tutte umane imprese è quella Dell'uom che avvampa di desìo di pace E di perdon, non per suo proprio bene, Ma per altrui! ma per servire a Dio, Ed alla dolce patria e ad infelici Cuori ch'egli ama e consolare anela! Tal nell'ire civili è il vostro uficio, O vegliardi autorevoli che all'ara Del Dio di pace consecraste i giorni! Ecco arrivare al campo Ugo e Maria: E mentre del marchese al padiglione Van rivolgendo accelerati i passi, Veggono appunto da catena stretto A fisso legno fra custodi Arrigo. Con qual pianto e quali impeti di grida Prorompe la fanciulla infra le care Braccia paterne! e qual celeste han suono Sue filïali tenere parole A genitor così infelice? Ei serra Al sen quella innocente; e sclama: Oh gioia! Ma insana gioia! Oh nuovi affanni orrendi! Deh, perchè a me non li sparmiava Iddio? Non misero abbastanza era il mio fato, Ugo crudel? Tu qui la figlia traggi A vedermi morir! Padre, ei mi tragge A salvare i tuoi . Che? supplicando Codardamente il vincitor maligno Di largirmi il perdon? Non sar

I servi, allorchè nella notte faceva bisogno per alcuna faccenda passarvi vicino, commettevano alla sorte la scelta di quello che doveva andare; questi apprendeva mai il suo nome senza impallidire; e sebbene si raccomandasse al suo Santo protettore, e si munisse col segno santissimo della fede, pur tuttavia s'incamminava sempre tutto pauroso, senza volgere la testa, a passi accelerati, mormorando un esorcismo.

L'idea del sindaco pareva averlo messo di cattivo umore; giacchè la sua fisionomia sincera e gioviale erasi alquanto rannuvolata, come sotto la preoccupazione di qualche cosa di triste. A un tratto, un rumore di passi accelerati giunse dalla parte della chiesa, e apparve davanti a noi una strana figura umana che gesticolava, venendoci incontro in mezzo alla strada.