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Aggiornato: 7 luglio 2025


Il Montalto, or fanno due mesi, era da capo a chieder danaro ad imprestito. Doveva andare a Parigi, il signorino, in Germania, in Isvizzera, e che so io, sempre per far l'ombra alla dama de' suoi pensieri; e per questo gli bastava una piccola somma, sessantamila lire; di più, se era possibile, ma non un quattrino di meno. Le chiese ai miei socii; ma essi, com'era naturale, non vollero saperne.

Così avvenne che in risposta al disperato appello del Moser, la Serenissima si contentò di istituire il corpo dei Travagliatori del genio. Taluni storici della Repubblica ed il Romanin tra gli altri vollero attribuire a quel corpo un significato moderno, qualificandolo per precursore dell'odierna arma del genio. Ma il paragone a tutto rigore di critica non regge.

Avevano letto che i canti di Omero, di Pindaro, di Tirteo non erano misteri di letterati, ma canzoni di popolo. Avevano letto che Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane non si facevano belli della lode de' loro compagni di mestiere, ma anelavano al plauso di trentamila spettatori e l'ottenevano. Quindi, agitati da castissima invidia, vollero anch'essi quel plauso e quella corona.

E oltre a questo, accioché queste parole paressero aver piú d'efficacia, vollero che fossero sotto legge di certi numeri composte, per li quali alcuna dolcezza si sentisse, e cacciassesi il rincrescimento e la noia. E certo, questo non in volgar forma o usitata, ma con artificiosa ed esquisita e nuova convenne che si facesse.

Poi, quando più tardi la piccina fu divezzata, non vollero che la donna se la portasse dietro mentre andavano a lavorare: era una seccatura e un perditempo. Invece la tenevano chiusa in casa, senz'altra compagnia all'infuori di un gattaccio nero e di una gallina vecchia.

E quando, ridotti a buon partito dai consigli dei superiori, si decisero di sciogliersi pacificamente, ci vollero stringer la mano e dicendoci addio aveano le lacrime agli occhi.

Don Salvatore e don Ciccio s'avvicinarono: vollero esser messi anche loro a parte della buona idea. Approvarono. Buona, proprio buona! non c'era altra via. La comunicarono alla povera Annuccia, i cui occhi si ravvivarono: s'alzò, si curvò sulla madre, e gli disse la cosa a voce alta, come si farebbe con un sordo.

Tutti vollero accompagnarla alla stazione, e darle qualche ricordo: Vittorio le regalò un libro, Giannina le porse un mazzo di fiori, Mario le regalò un disegno che rappresentava tutta la famiglia Morandi in lagrime per la sua partenza. Essa era turbata e non trovava più parole per ringraziare. È troppo, è troppo, grazie, continuava a dire, quanto siete buoni!

Certo è che l’interpetre parlò lungamente alle Veneri di Bohio; dopo di che esse si contentarono di baciare le mani ai figli del Cielo. E dopo averle baciate, vollero anche lavarle. Andarono infatti a prendere gli orciuoli dell’acqua, e ne versarono sulle mani degli ospiti. Dopo averle bagnate, era mestieri asciugarle, e le strofinarono diligentemente con batuffoli d’erbe aromatiche.

Giunti alla sala da pranzo, trovammo la tavola imbandita. Il curato mi fe' sedere alla sua destra; uno dei due preti che avevo intraveduto alla messa fu invitato a porsi dall'altra parte, e gli altri presero posto come vollero. Eravamo otto commensali.

Parola Del Giorno

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