United States or San Marino ? Vote for the TOP Country of the Week !


Aristofane, Luciano, Catullo, Giovenale, Petronio, il Boccaccio, il Bandello, Rabelais cito pochi nomi che mi vengono primi alla memoria sono dunque, per fortuna, liberissimi di andar per le mani della gente e deliziarla senza paura di sentirsi accusati di solleticarne le viziose inclinazioni e di indurla a peccare. Perchè non si vuole usare lo stesso trattamento per l'opera d'arte moderna?

Quali invenzioni più grossolane di quelle dei tragici e dei comici greci, di Aristofane soprattutti? E Shakespeare, e Milton e Michelangelo, col suo assurdo Giudizio Universale, sono forse qualcosa di meglio? Da questa stolta ammirazione nasce il contagio artistico che produce l'enorme folla degli imitatori.

Avrei amato meglio di sapere che l'incriminante Procuratore del Re si fosse ricordato di S. Girolamo il richiamo non può offenderlo che mentre era occupato a tradurre la Bibbia, teneva sotto il capezzale le commedie di Aristofane, niente scandalizzato dalle grasse arditezze del grande ateniese: e non intendo adulare bassamente il Marinetti, ricordando Aristofane a proposito del suo Mafarka il futurista.

Le divine opere di Omero, di Eschilo, di Sofocle, di Aristofane sono qualcosa di così importante che, se fossero andate perdute, ci mancherebbe la miglior parte di noi e il danno sarebbe irreparabile.

Ma se invece d'Euripide avessi scelto Eschilo, che so io, Sofocle, Aristofane, Pindaro, Omero, Tucidide, Erodoto, i poemi omerici, mi sarei trovato su per giú nelle medesime angustie. In Italia mancano assolutamente le opere complete di tutti i classici greci. È questa una delle più gravi lacune della libreria italiana.

Quante volte mi è uscito dalla penna: l'inimitabile, l'insuperato Aristofane! Quante volte, ricordando quel grossolano e sguaiato motteggiatore, ebbi anch'io l'impudenza di chiamarlo argutissimo e festevolissimo!

Avevano letto che i canti di Omero, di Pindaro, di Tirteo non erano misteri di letterati, ma canzoni di popolo. Avevano letto che Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane non si facevano belli della lode de' loro compagni di mestiere, ma anelavano al plauso di trentamila spettatori e l'ottenevano. Quindi, agitati da castissima invidia, vollero anch'essi quel plauso e quella corona.

Ma rispettiamo Aristofane! E allora prendo questo: Afrodite, di Pierre Louys, traduzione italiana: Milano, Casa Editrice Baldini e Castoldi: la casa che pubblica le opere di Fogazzaro, di quello scrittore che fa il giro del mondo intorno ai brevi genitali femminili senza cascarci mai, che fa l'esaltazione dell'anticamera dell'amore, con una bella lascivia cattolica, ipocrita, gesuitica, balorda, nella quale c'è tutto il vizio possibile e immaginabile, ma non si può afferrare.

Luisa Singea, dice: «Le donne di Mileto si fabbricano dei simulacri di otto pollici di lunghezza e grossi in proporzioneAristofane ci apprende che le donne del suo tempo se ne servivano pure, più tardi in Italia, in Grecia ed in Asia questo strumento occupava il primo posto nel gabinetto di toilette femminile. Le tribadi al medioevo

Questo nome, che manca ora al greco volgare, suona moneta di rame, sia poi di semplice rame o di basso biglione, e deriva da [Gr[chalkòs]Gr], [I[aes]I], o da [Gr[chálkeios]Gr], [I[ex aere ductus]I], o meglio ancora da [Gr[chalkíon]Gr] preso in senso di moneta vile, come lo usò Aristofane ([Gr[Batrachoì]Gr], Act. II. [I[Antepirrh]I]. v. 8 e 9): ... [Gr[all