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Aggiornato: 17 giugno 2025
Esser pöeti è abbandonarsi ai sensi; È compendiare un secolo in un distico; È mutar l'alimento del mattino, A vespro giunti, in voli eccelsi, immensi.... E, invero, questi versi sono usciti Dalle vivande o dal preteso vino Che l'oste m'ha imbanditi.
Terminati i giuochi del circo, Gabriele volle che Falco e le sue donne prendessero ristoro di scelte vivande ad una mensa ch'era stata disposta in uno de' più addobbati padiglioni per esso lui, pel Cancelliere e pei più distinti Capitani d'armi. Col
Un avvocato avendo fatto una fortissima indigestione di formaggio trovava il sapore e l'odore di questo in tutte le vivande che gli si portavano, e per ben sei mesi non mangiò altro che mele e frumento alla stato naturale. Però dopo una fortissima flussione di stomaco, e ricuperata la salute, si trovò libero da questa aberrazione.
108 Se per mangiare o ber quello infelice venìa cacciato dal bisogno grande, tosto apparia l'infernal schiera ultrice, le mostruose arpie brutte e nefande, che col griffo e con l'ugna predatrice spargeano i vasi, e rapian le vivande; e quel che non capia lor ventre ingordo, vi rimanea contaminato e lordo.
Alcuni, taciturni, aveano strano aspetto di carnefici o d'eunuchi. Ma le femmine cinte di ghirlande, con denti bianchi come il gelsomino, rideano tra 'l vapor de le vivande, suggean da coppe di smeraldo il vino. Il lor nitido riso giungea grato ai cuori, come un verso numeroso. Stendean le braccia, con un grazioso gesto, a mostrare il cùbito rosato;
E le Romane antiche, per lor bere, contente furon d’acqua; e Danïello dispregiò cibo e acquistò savere. Lo secol primo, quant’ oro fu bello, fé savorose con fame le ghiande, e nettare con sete ogne ruscello. Mele e locuste furon le vivande che nodriro il Batista nel diserto; per ch’elli è glorïoso e tanto grande quanto per lo Vangelio v’è aperto». Purgatorio · Canto XXIII
Io sedevo dirimpetto al signor Nicola, fra l'Agata e la signora Giovanna; la Rosa ci serviva, mentre in cucina la Menica e Martino approntavano le vivande, e Bitto passava in rivista i piatti di ritorno aspettando la sua parte.
Diamo una volta in piazza. GIRIFALCO. Io non potrei, maestro, ringraziarti a la metá di quel che... LISTAGIRO. Lascia andare or le parole. Ringrazia il cielo che ci ha fatti degni di tanta sua virtú. PILASTRINO. Studia la cena. GIRIFALCO. Non furia, Pilastrino, perché Orgilla mal può sola conciar tante vivande quanto comprasti.
Se gusto, se assaporo una vivanda gli è perchè io sono un essere superiore al bruto che inghiottisce gli alimenti per puro istinto; si è perchè io sono un uomo intelligente che voglio servirmi di tutti i sensi che l'Ente Supremo mi ha concesso; si è perchè voglio fare onore al Lucullo che mi ha invitato alla sua mensa e al cuoco che ha preparato le succose vivande.
Parola Del Giorno
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