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Aggiornato: 17 giugno 2025
E le Romane antiche, per lor bere, contente furon d'acqua; e Daniello dispregio` cibo e acquisto` savere. Lo secol primo, quant'oro fu bello, fe' savorose con fame le ghiande, e nettare con sete ogne ruscello. Mele e locuste furon le vivande che nodriro il Batista nel diserto; per ch'elli e` glorioso e tanto grande quanto per lo Vangelio v'e` aperto>>. Purgatorio: Canto XXIII
Ma poi, simile a nembo di locuste su campo fecondo, s'addensò sulla regione Subalpina una gente senza fede, senza tombe di martiri, senza tradizione fuorchè di tempi nei quali il servaggio si era abbarbicato alle menti, che fece suo studio e vanto deridere quei santi ricordi e l'entusiasmo dei giovani e la solennit
Conoscenza della famiglia Naretti. Notizie dell'interno e consigli pel nostro viaggio. Descrizione di Massaua. Un sistema di cura. Un forno assai semplice. Gite di caccia. Il pranzo di Natale. Invasione di locuste.
Vedemmo una mattina il cielo sparso di macchie nerastre che poco a poco si andarono avvicinando prendendo quasi forma di nubi: erano miriadi di grosse locuste divise in diversi gruppi. Alcune stettero qualche tempo sopra Massaua, poi se ne andarono verso l'interno in cerca di terreni meglio adatti al loro istinto divoratore. Partenza pei Bogos. In carovana. Incontro di scimmie.
La torma cenciosa si mise a seguitare la passante, chiedendo l’elemosina, tendendo le mani. Uno era storpio e camminava a piccoli salti, come una scimmia ferita. Un altro si trascinava su ’l sedere puntellandosi con ambo le braccia, come fanno con le zampe le locuste, poichè aveva tutta la parte inferiore del corpo morta.
E le Romane antiche, per lor bere, contente furon d’acqua; e Danïello dispregiò cibo e acquistò savere. Lo secol primo, quant’ oro fu bello, fé savorose con fame le ghiande, e nettare con sete ogne ruscello. Mele e locuste furon le vivande che nodriro il Batista nel diserto; per ch’elli è glorïoso e tanto grande quanto per lo Vangelio v’è aperto». Purgatorio · Canto XXIII
«Per quattro mesi, le note piovvero, come grandine, come locuste, come mosche sopra un cadavere, sulla povera Svizzera. Vennero da Napoli, dalla Russia, dai quattro punti cardinali; e intimavano tutte, con linguaggio più o meno acerbo d'ira e minaccia: scacciate i proscritti.
E le Romane antiche, per lor bere, contente furon d’acqua; e Danïello dispregiò cibo e acquistò savere. Lo secol primo, quant’ oro fu bello, fé savorose con fame le ghiande, e nettare con sete ogne ruscello. Mele e locuste furon le vivande che nodriro il Batista nel diserto; per ch’elli è glorïoso e tanto grande quanto per lo Vangelio v’è aperto». Purgatorio · Canto XXIII
Ruzzan torbide intorno, e son cotante, Sì varie son di fogge e di favelle, Di color, di costume e di sembiante, Che tante voci non udì Babelle: Quante locuste ebbe l'Egitto, o quante Zanzare ha il luglio assai son men di quelle; E ciascuna di lor tanto un dì gracchia, Quanto un anno non fa corvo o cornacchia.
E le Romane antiche, per lor bere, contente furon d'acqua; e Daniello dispregio` cibo e acquisto` savere. Lo secol primo, quant'oro fu bello, fe' savorose con fame le ghiande, e nettare con sete ogne ruscello. Mele e locuste furon le vivande che nodriro il Batista nel diserto; per ch'elli e` glorioso e tanto grande quanto per lo Vangelio v'e` aperto>>. Purgatorio: Canto XXIII
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