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Aggiornato: 3 giugno 2025
I vetri erano chiusi e Giorgio coi piedi più alti del capo in una postura ultramericana, teneva un libro alla mano, la cui lettura però sembrava interessarlo mediocremente, poichè di tratto in tratto gettava uno sguardo indagatore tra gli interstizi delle cortine di mussola bianca, come volesse spiare qualcosa dalla parte opposta della via.
Vi siete messa ora con le spalle contro i vetri; la nebbia ch’è fuori delinea senza precisione il contorno de’ vostri puri lineamenti, addensa una specie di chiara oscurit
Giacomo Pico fu il primo ad appoggiarne una contro il davanzale di una finestra che metteva al secondo pianerottolo dello scalone interno. Che fai? gli domandò il Sangonetto all'orecchio. La finestra è chiusa, e a romperla daremo la sveglia. No; rispose l'amico; lascia fare. La notte scorsa ho tagliato una lista di piombo nella intelaiatura dei vetri.
D'altronde è tutto ciò che posso fare, per non fargli e per non farvi del male.... E cercherò di farlo nel miglior modo. Si alza. E non ho altro da dirvi. Breve silenzio. Egli sta per un momento indeciso, osservandola, scrutandola, mentre ella pure si è alzata e gli volta le spalle. Ella si trova accanto alla finestra guarda attraverso i vetri e tormenta nervosamente con una mano la cortina.
Evelina rimase alla finestra finchè potè seguirla coll'occhio; poi richiuse i vetri, e quietamente tornò a sedersi al solito posto. Che cosa spera quella matta?... Ricominciò a scrivere, ma continuando a pensare a Nora e ai due che le tenevano dietro. Che cosa spera quella matta?...
Altro che scossettina. È un rovescio. Poveretto! Eccolo. (picchia ai vetri) Buon passeggio. Oh sì, non leva la testa, corre, corre, rasenta gli alberi del viale... trover
Pronto e sagace, il sole lancia raggi dovunque, moltiplicando gli specchi rossi dei vetri, rimbalzando biondo sui volumi della vegetazione, preoccupatissimo di rischiarare tutto, pulire e ripulire ogni cosa. Non si deve forse tutti marciare al più presto, con ordine aggressivo?
Il gobbo tamburellò un momento sui vetri, vi appoggiò la fronte come per rinfrescarla, poi prese il cappello ed il bastone e con un: Buona sera risoluto, piantò la compagnia.
Soltanto dopo Novara, mentre infuriava il temporale e la pioggia fitta sbatteva contro i vetri, essa gli aveva detto brevemente e seccamente: Domani parlerò io col Vigliani. Sì.... cara.... tutto.... tutto ciò che vuoi! si era affrettato a rispondere il povero marito scosso e consolato dal suono di quella voce, sebbene aspra e imperiosa.
Traverso i vetri chiusi della finestra si vedeva gi
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