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Aggiornato: 3 luglio 2025
Nei vetri più alti, contro il cielo, qualche lontana cima d’albero si muoveva. Nella vasta notte non si udiva neanche un rumore. Ma io sentivo perdutamente il desiderio di soffocare ne’ suoi gonfi capelli la mia bocca innamorata. Il suo respiro mi toccava, mi parlava; era inebbriante come un forte profumo.
Il Natale quindi era passato tra loro due; era passato tristemente, nella camera nuda, coi vetri appann
Per certificarsi dalla natura dei cristalli formatisi, si fa cadere sul vetro portoggetti, in vicinanza del margine del vetrino coproggetti, una goccia d'ammoniaca; questa si fa strada nello spazio capillare tra i due vetri, e cosi i cristalli più non si vedono: aggiungendo una goccia d'acido acetico, i cristalli ricompariranno.
Qui gli archi formavano una vôlta altissima, dal centro della quale pendeva una lampada a tre becchi, che il servitore si affrettò di accendere. La ricchezza delle cornici, la grandezza di una galleria che conduceva a molti appartamenti, ed i vetri coloriti d'un finestrone gotico, furono, gli oggetti che scuoprironsi successivamente.
Un vecchio cieco ha la sensazione di qualcosa d'ignoto mentre tutta la famiglia è raccolta in un salone, attendendo l'esito della malattia di una malata. Il pensiero, l'anima, dove sono? E nell'Interno? Una casa dalle finestre illuminate è in fondo alla scena; dietro i vetri si vede la famiglia raccolta attorno a un tavolino.
Viva la fame!... ripetè l'urlo selvaggio, sarcastico, furibondo della folla. Fu una grandinata di sassi. I vetri caddero infranti, e un troncone, un mozziccone di legno piombò nella sala. Cantasirena chiuse in fretta le griglie. Sono imbestialiti, borbottò.
Poi tutto l'arco del cielo s'incendiò, ma di un incendio lento e dolce; sulle case bigie, oscure, vecchie, si riflesse un chiarore roseo che parve le ringiovanisse; i vetri delle finestre divennero abbaglianti; le banderuole di ferro, agitantisi nel venticello crepuscolare, sembravano ali lucide di uccelli fantastici.
Passò un mese. In questo tempo gli studenti fecero chiasso, al solito, e ruppero vetri e banchi: l'Universit
La voce del Mare. Per quanto tu viaggi, lanciato verso l'ignoto a galoppo, non potrai mai rivedere i chiari vetri illuminati, la sera, di calma felicit
La finestra illuminata si aprì e dalla porta a vetri uscì sulla terrazza la ragazza dai capelli rossi, in una vestaglia chiara, che il raggio candido della luna avvolse d'una luce patetica. Che fate in giro a quest'ora, vagabondi? gridò Flora. E tu che cosa fai al mesto lume della lucerna? Sto copiando quella tua dissertazione di laurea. Sai che il tuo gobbetto ha una scritturaccia da gallina?
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