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L'Agata era nel suo giardinetto aspettando il mio ritorno, quando io le comparvi dinanzi tutto sconvolto dall'interna lotta delle mie sensazioni. Vedendomi ne rimase confusa, temendo di non avere incontrato il mio gradimento. La rassicurai piuttosto coi gesti che colle parole, perchè mi mancava la voce.

Ma poi ne fui noiata.... "Era povero!... Eppure egli non m'ha insultata "Quando gliel dissi! Pianse; mi baciò il volto e il seno, "Quasi per ridestarvi l'amore, e disse: Almeno "Non odiarmi!..." Venia ogni giorno, recando "Cibi e fiaschi di vino. Io ridevo trincando; "Ed ei parea tornare dalla morte alla vita "Vedendomi gioconda.

Cercai di mia madre, prima d'entrare nelle stanze di Giuliana. Ti sei levato tardi ella disse, vedendomi. Come stai! Bene. Sei pallido. Credo d'aver avuto un po' di febbre, stanotte, ma ora sto bene. Hai veduta Giuliana? Non ancora. Ha voluto levarsi, quella benedetta figliuola! Dice che non si sente più nulla; ma ha un viso.... Vado da lei. E bisogna che tu non trascuri di scrivere al dottore.

Cozzo che non s'è mai presentato che al momento del pericolo e nel pericolo sempre tra i primi, io l'ho veduto a Caserta morente col petto rotto da una palla borbonica e baciai cogli occhi umidi quella fronte d'angelo! Egli sorrise vedendomi d'un sorriso che terrò scolpito nell'anima fino alla morte e pronunciò le ultime solenni parole: «Io sono felice d'aver dato la vita al mio paese!».

Queste parole pronunciate quasi in aria di scherno mi fecero un grande effetto, e quando il giorno dopo scoppiò il terribile uragano fra padre e figlio, guardandomi nello specchio e vedendomi veramente un viso più pallido e più pensoso, mi parve che io somigliassi davvero a quel gran ritratto che ci guarda tutti i giorni dalla parete della sala da pranzo.

Mio zio, vedendomi sofferente, s'accorse che avevo passata una cattiva notte. Povero Daniele!... mi disse con affezione, tu pensi sempre alla contessa Savina!... Nemmeno in sogno!... gli risposi, temendo quasi che potesse scoprire i misteri della notte, e soggiunsi: Tutto è finito.

Non ne posso più. Ho bisogno d'un respiro. Ella disse: Hai ragione. Credo che tornerò presto, come ho promesso. Ti scriverò. Anche tu, forse, non vedendomi soffrire, avrai un sollievo. Ella disse: Nessun sollievo mai. Un pianto soffocato tremava nelle sue parole. Ella soggiunse a un tratto, con un accento di lacerante angoscia: Tullio, Tullio, dimmi la verit

, continuò poi. Io sposai don Francesco soltanto per obbedire a mio padre moribondo, quasi forzatamente. Federico, che avevo amato tanto, che a prezzo del suo sangue mi aveva salvata la vita, che mio padre aveva quasi esortato a recarsi a Lepanto, ove io lo credeva morto, era posto tra me e don Francesco. E ciò non bastava; il carattere del duca, il suo proposito di volermi soggiogare facevano il resto. Mi rammento queste parole, che egli mi disse quasi subito dopo avermi sposata, vedendomi pensierosa e triste: Ciò che soffrii da donna Livia del Faro nol soffrirò da mia moglie. La vostra tristezza mi offende; vi amo molto, ma alfine son vostro marito e comprendete..... Questo discorso non mi sorprese; io avevo gi

Qualche volta egli riusciva ad aver un colloquio a quattr'occhi con lei, e usava della sua eloquenza, che non era poca, per convincerla ch'egli non poteva agir diversamente da quello che agiva. Credilo egli le diceva è anche nell'interesse del nostro matrimonio che tengo questa via. Vedendomi assestato, economo, previdente, tuo padre avr

La signora si volse di soprassalto, e vedendomi sorrise: Dove? domandò. Tu, io dissi a Gian Luigi, f