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Aggiornato: 1 luglio 2025


Edith singhiozzò: Non so... è svenuta... era qui col nonno... La madre si rizzò a sedere e guardò Edith. Subito gli occhi le si inondarono di pianto: cinse il collo di Edith e le sue lacrime piovvero su lei. Mamma, mamma, perchè piangi? chiedeva Edith. Ma sua madre non rispondeva. Valeria pianse con lei. E anche Edith piangeva, senza sapere perchè.

Le chiese anche conto di una fossetta, come quella di sua mamma, che da bambina possedeva nella guancia sinistra e Nancy rise, e subito la fossetta riapparve, incavandosi come una piccola coppa rosea nella tonda guancia giovanile. Valeria sorrideva colle lacrime agli occhi, e Nino, ciò vedendo, la baciò. Poi si permise di baciare anche Nancy. E infine baciò anche Adele che pareva aspettarselo.

Poteva avere ventuno o ventidue anni; aveva occhi bruni, a mandorla, folti e indocili capelli castani che le ombravano la fronte, e si raccoglievano in trecce dietro la nuca; persona svelta e ben proporzionata; grandi, ma non tanto da sconciarle la fisonomia, il naso e la bocca. In complesso piacente, senza essere bella. Sola? chiese la signora Valeria.

Dove il torrente piegava verso un bosco di faggi il cappello girò con esso, e dietro al cappello Valeria. A un tratto un'esclamazione di sorpresa la fece trasalire; e alzando il viso accaldato vide sull'altra sponda un giovane alto, biondo e abbronzato, che pescava. Accidenti! esclamò lo sconosciuto, alla vista del galleggiante adornamento. Addio, trota!

Valeria, che è la mamma del béby, è italiana, e tutta vestita di lutto, narrò Edith, sempre più depressa. E sono venute a star qui per sempre. E quel béby avr

E Nancy baciò il polso grassetto, mordendolo un poco. Dove è stato messo il tuo manoscritto? chiese Valeria. Oh! non so! disopra, forse... o altrove, disse Nancy, fingendo di mangiare il piccolo braccio nudo della bambina. Oh! che bont

Miss Jane s'era, alzata per uscire anche lei, ma la signora Valeria la trattenne con un gesto. E le chiese: C'è stato un colloquio stasera fra il professore Varedo e la signorina? La governante protestò vivamente in un suo italiano particolare che conservava la costruzione inglese.

Se non l'hai sentita! esclamò la sorella. Basta il titolo: Il dovere... Lasciamolo in pace questo famoso dovere... Ossia ognuno ne faccia quel tanto che può, e discorriamone meno. Non hai altro... proprio altro? domandò la signora Valeria. Non ho altro.

A questo punto Nancy alzò gli occhi, mordendosi il labbro. «This morning in the whatNon trovo la parola. «In the garden», suggerì Valeria. L'ho gi

Avrei voluto per la mia piccola Nancy un anglosassone, pensò. E mentre la memoria la riportava in Inghilterra le si affacciò un altro pensiero: Oppure il povero caro Nino... E Valeria trasse un altro sospiro, che forse non era tutto per Nancy. Quella sera stessa ella gli scrisse, e quasi senza saperlo cominciò la sua lettera: «Mio povero caro Nino»...

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