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Aggiornato: 1 luglio 2025


Nino, guardando Edith, le aveva detto: Il cielo è un plagiario. Ha copiato sfrontatamente il colore degli occhi di Edith... Non ti pare, Valeria? E Nino, rivolto alla cugina, aspettava sorridendo la risposta. , rispose Valeria. Sono occhi che ricordano il lago di Como, aveva continuato Nino. Che limpidezza azzurrina!... Non è vero, Valeria? , è vero, disse Valeria.

Sempre!... ridendo, discorrendo, chine sullo stesso libro, con le faccia vicine. Dio! Dio! Anche adesso... erano insieme... forse s'erano baciate... Devo andare a casa subito, ansò Valeria, col viso livido e sfatto. Nino la teneva stretta. Ma perchè, amor mio? Cos'hai? Oh Dio! La mia creatura! singhiozzò Valeria.

Ma come ti amavo io quando avevo quattordici anni. E tu mi sprezzavi! Ma dopo... riprese Nino, come io ti adoravo quando ne avevi diciotto! E tu mi scacciasti! Valeria lo guardò con occhi timidi. Ed oggi tu hai ventisei anni; ed io ne ho gi

Nunziata lesse tre volte l'incoerente epistola prima di comprenderla; quando l'ebbe compresa, i suoi occhi si aprirono. E con gli occhi aperti Nunziata ci vedeva bene. Vide la infocata catena di desideri stendersi anello per anello dal cuore di Valeria a quello di Nino, dal cuore di Nino a Nancy, dal cuore di Nancy ad Aldo, come in un giuoco di bambini.

Dalla camera vicina non giunse risposta, e Edith, un po' sorpresa, s'affacciò a guardar dentro. Valeria giaceva sul letto con la faccia nascosta nel guanciale. Era ancora vestita del suo abito rosa della serata. Valeria! cara! che cosa è accaduto? domandò Edith, chinandosi a baciarla.

Fräulein pianse, e Valeria pianse; ma ciò non servì affatto allo zio Giacomo. E neppure fece tornare Nino da San Remo, dove passeggiava sotto le palme con la Villari. E la Villari sospirava languida e beata, sciolta nell'angoscia deliziante della sua «cotta» novella.

Maggio gliene portò un altro, e le increspò sulla nuca i fini capelli. Giugno le tolse i bavaglini e le diede un sorriso a fossette, copiato da quello di Valeria. Luglio le mise sulle labbra una parola o due. Agosto la piantò dritta ed esultante, con le spalle al muro; e Settembre la mandò coi piedini barcollanti a cadere nelle braccia tese della mamma.

Non restava dunque a Valeria che una cosa da fare: avrebbe venduto qualcuno dei suoi titoli di rendita, e si sarebbe contentata di un'entrata un po' minore per qualche anno. Bisognava pur mandar denari a Nancy!

E l'Amore passare dall'uno all'altro, soffermandosi innanzi a ciascuno coi suoi doni di passione, di strazio e di piacere. E vide che i suoi anni la mettevano indietro di Valeria, lontana, lontana, fuori dal giuoco; e sentì che l'Amore l'aveva oltrepassata e che non si fermerebbe mai più, mai più davanti a lei.

Dopo la colazione nuziale tutti gli invitati si accommiatarono, e si avviarono alle loro carrozze, passando gaiamente sul tappeto scarlatto steso sulla scalinata, dal portone fino all'orlo del marciapiede. Poi Nancy, nell'abito da viaggio grigio-sorcio, abbracciò Valeria e pianse, dicendole addio. E abbracciò Nino e pianse, dicendogli addio.

Parola Del Giorno

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