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Aggiornato: 18 giugno 2025
La lode, Dio buono, se la pigliano tutti, la vonno anche i modesti. Il canarino si guardò i pieducci, ripulì il becco a un ballatoio della gabbia, si piantò saldo sulle gambette e si mise a cantare: Se il mio nome saper voi bramate... A maggio, v'ho detto, i signori della casa sloggiarono.
No! non ancora! grida il Montecchi; ve lo leverete poi; come volete approvare l'elenco se non v'ho ancora letto i nomi? Risa generali; caldi diverbi fra coloro che si tolsero il cappello e coloro che risero; bisbiglio prolungato.
PEDANTE. Restò dunque Altilia e la balia, la notte, in poter di Giacomino? LARDONE. Come v'ho detto. PEDANTE. Saran giá venuti all'illecebre amorose, agli amplessi cupidinei e a' bagi desiderati! Come farem dunque per riconoscerla?
EUGENIO. O sorella Olimpia, quanta bellezza m'ha raccontato il padre, ch'era in te! TEODOSIO. O moglie, o figlia, che v'ho stimate morte, poiché di tante lettere che v'ho inviate per saperne qualche novella, non mai ne abbiamo ricevuta risposta. SQUADRA. Non piú, che dite benissimo.
Ahi! che il mio amore per sí strani successi non scema punto, ma va piú sempre crescendo. CINTIA. Erasto, son qui per mantenervi quello che v'ho promesso. ERASTO. Che cerchi tu da me? CINTIA. Quel che sei solito darmi: crudeltá, morti, uccisioni. Io son colui che t'ho turbato, ingannato e tradito. ERASTO. Come sei diventato cosí severo accusator di te stesso?
25 E sì lo rode la superbia e l'ira, che, per tornarvi un'altra volta, guarda, e di profondo cor geme e sospira, né vuolne uscir, che non la spiani ed arda. Ma lungo il fiume, in questa furia, mira venir chi l'odio estingue e l'ira tarda. Chi fosse io vi farò ben tosto udire; ma prima un'altra cosa v'ho da dire.
DON FLAMINIO. Io son quello che v'ho ingannato e tradito, e con quelle false illusioni di notte ho fatto veder che Carizia fusse inonesta. DON IGNAZIO. O estremo dolor, cessa alquanto fin ch'intenda da costui come il fatto è seguito. DON FLAMINIO. Io, essendo innamorato di Carizia da quell'infelice giorno che fu la festa de' tori, nascondei l'amor mio verso lei a voi quanto potei.
Perche la natura si mantiene de contrarij, & per questa causa rimangono così storditi i composti della natura che patiscono molto tempo & mostrano segni euidenti di quest'attione. Che ne dite voi Camillo, v'ho sodisfatto? C. Signor si assai. Non cognoscete mò che con questo mezzo si cognoscono i secreti di tutti gl'altri, & i genij & le virtu ch'hanno tutte le cose ad vna per vna. T. In vero nò.
83 Fuor che queste tre volte, tutto 'l resto lo tenea sotto un velo in modo ascoso, ch'a discoprirlo esser potea ben presto, che del suo aiuto fosse bisognoso. Quivi alla giostra ne venìa con questo, come io v'ho detto ancora, sì animoso, che quei tre cavallier che vedea inanti, manco temea che pargoletti infanti. 84 Ruggier scontra Grifone, ove la penna de lo scudo alla vista si congiunge.
29 Quando ella venne a Mandricardo in mano (ch'io v'ho gi
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