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Aggiornato: 11 novembre 2025


Egli si sollevò, guardò me e mia madre con un'aria smarrita; poi si passò una mano sulla bocca, sul mento dove la barba era mal rasa. Disse sottovoce a mio fratello col quale aveva maggior confidenza: Se lo bacio, lo pungo. Certo, si sveglia. Mio fratello, vedendo che il povero vecchio diserto si struggeva dal desiderio di baciare il bambino, lo incorò con un gesto.

Tutto era pronto sullo scrittoio, val dire l'occorrente come nelle commedie: la carta candida, rasata, aveva un'aria ingenuamente civettuola, l'inchiostro era nero di pensieri, una puntina nuova e lucida brillava nella penna favorita: erano soddisfatte tutte le piccole superstizioni artistiche.

Coraggio, coraggio! le disse subito, appena vide i suoi occhi guardare attorno spalancati, con un'aria di sorpresa e di sgomento. Coraggio, il Signore ti ha fatto trionfare anche dell'ultima prova.

I nostri occhi scambiarono lungamente i loro raggi, fino a tanto che io mi sentii affascinato da quella luce; essa abbassò le pupille facendosi rossa come una bella rosa di maggio. Allora, esaltato dall'entusiasmo, esclamai: Agata... vi ringrazio... ora sono felice! Felice di che cosa?... mi chiese con un'aria che mi fece rabbrividire, e di quale favore mi ringraziate?

Quando entrai in Spoleto si cancellò dalla mia mente l'imagine di ogni antico ricordo; sulla bella spianata una folla di gente elegante si pigiava; le strade erano simpatiche e linde, le case moderne, ed un'aria di sereno benessere dava l'impressione più gradevole di una vita gaia e tranquilla.

Si respirava un'aria fresca e leggera, piena di atomi profumati che la pioggia aveva sbattuto dalle erbe e dagli alberi. Anche don Gregorio sentì il bisogno di rivivere all'aperto, e partito appena il signor duca, si avviò, passo passo, fino al piccolo cimitero del borgo.

Sposa il Marchese.... Giammai! Per molti e molti giorni madre e figlia non parlarono dei due pretendenti, di Enrico; ma un mattino, mentre Emma era ancora a letto, la mamma entrò a darle il buon giorno, e baciandola aveva un'aria solenne e triste, che non era solita in lei. Mamma, che cos'hai questa mattina? Ti senti male?

Ragionavano di nonnulla, nei primi tempi, stavano a guardar la luna dai vetri delle finestre, si bisticciavano fanciullescamente per una fettuccia, per una acconciatura di testa, per un'aria di ballo; ma i nonnulla dicevano una cosa sola; la luna sollevava nei loro cuori la marea di un solo sentimento; tra le loro contese, tra gli sdegni e il volar degli strali, danzava sempre, si rigirava uno spirito folletto colle alucce di farfalla, il quale spandeva filtri amorosi nell'aria e avvelenava le punte col miele.

Ma la madre ci pensava più di lui; ed una sera, fra le altre, in uno di que' lunghi silenzii che sembrano mettere, fra poche persone raccolte, un'aria di mestizia e quasi di sospetto, la buona vedova si fe' coraggio, ed uscì a dire: Non sa, signor Lorenzo? Il mio Celso vuol proprio andare a prete; è una vocazione che ha da un pezzo; e per me la tengo una vera grazia del Signore!

Egli fu nella notte, in mezzo al silenzio di ogni cosa creata, che Laurenti cominciò a leggere nella sua anima afflitta, a raccogliere i suoi dolori e ordinarli in forma di pensieri. La mezzanotte era suonata, quando egli, che ancor non era uscito dalla sua camera, sentì il bisogno di muoversi e di respirare un'aria manco soffocata di quella.

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