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Aggiornato: 9 giugno 2025
I suoi occhi, d'un taglio purissimo e d'uno splendore calmo, erano micidiali senza volerlo. Nel suo incedere vi era qualcosa di divino; il ritmo della sua voce si confondeva col ritmo dei suoi movimenti. Non aveva mai prodotto tanta impressione. La sua bellezza aveva aquistato qualche cosa di luminoso e di fatale. Irradiava e turbava ad un tempo.
Quando i convitati furono riuniti, Emilia entrò nella sala con un'aria di timidezza che non potè vincere, per quanto vi si sforzasse. L'idea che la zia l'osservava con occhio severo, la turbava vie maggiormente. Il suo abito di lutto, la dolcezza, l'abbattimento della sua bella fisonomia, non meno che la modestia del contegno, la resero interessantissima a quasi tutta la societ
Ella era entrata in quel ballo come in tanti altri, splendida nel suo lunghissimo abito di verde-opalino, splendida e bianca sotto la corona di foglie verdi, umide di rugiada, che era rugiada di brillanti, splendida nella noncurante indifferenza che era la salda armatura del suo cuore: ora lo sguardo di quell'uomo, di quello sconosciuto, turbava lei, che pure aveva sopportato il fuoco di tanti altri occhi.
Il contrasto, che era fra le due parti della sua vita, la turbava, mentre, tenendo in mano quella lettera, passava per le più belle strade di Napoli, e ogni tanto alzava il capo, sorrideva, per rispondere ai sorrisi che le inviavano le gentildonne sue amiche da' loro equipaggi, a saluti ossequiosi fattile da' molti signori, ch'ella man mano veniva incontrando.
Pietro Laner, coll'aria istupidita e trasognata, timido con Cantasirena, timido con Evelina, con tutti, fissava il numero del carrozzone, il 2113: e quel tredici, in fondo, lo turbava, lo inquietava per il viaggio.... Ubbie?... No! No!...
Poi, durante la messa ed il sermone, continuarono degli strani bisbigli. Anche don Luigi pareva meno calmo dell'altre volte: la sua voce era ineguale, il suo argomentare incerto. Dalla tribuna dell'organo il Sindaco gli saettava delle occhiate d'odio inesprimibile. Il buon prete non guardava mai da quella parte, ma lo sentiva e se ne turbava sovente.
Perchè? Ciò mi piaceva e mi turbava insieme; era come se preferisse me a me stesso. È possibile questo? Non lo so; sentivo così.
Nessuno si accorgeva che ella si tingeva lievemente gli occhi. Aveva gli occhi grigi, molto luminosi e grandi: ma quando ella si turbava, per uno strano effetto, gli occhi si facevano di un azzurro-carico, quasi cupo. Qualcuno, di sera, diceva che ella aveva gli occhi neri: cambiamenti pericolosi che moltiplicano la potenza di uno sguardo. Quella piccola tinta di bistro, segreto orientale, con cui accentuava questo sguardo era messa con sapienza artistica: sebbene la principessa nulla sapesse di arte e odiasse specialmente la scultura, la pittura e la poesia. Comprendeva solo la musica, senza dirlo. Aveva due sguardi: l'uno dritto, fermo, duro, come una domanda imperiosa; l'altro cadeva dall'alto, quasi filtrato attraverso l'anima, un po' errante, con uno smarrimento giovanile, senza calore, ma dolcissimo. La principessa aveva ventiquattro anni e dicevano che in casa passasse rapidamente dalla bont
Venezia e Roma resistevano ancora, quasi trovando nel nome antico della repubblica l'eroismo della nuova morte. Il clero esultava. La sua sordida e numerosa clientela liberata dallo spavento della rivoluzione turbava con gioie parricide la tragica solennit
L'inquilino del terzo piano era un romanziere; uomo d'ingegno, di spirito, colto, amabile, riesciva piacevolissimo in compagnia. Aveva la moglie ed una figliola di sedici anni, colte esse pure, che sapevano intrattenere il capo di casa, e tenergli testa nelle conversazioni, spesso un po' fantastiche, un po' sottili, colle quali rallegrava, e qualche volta turbava anche, le sue serate domestiche.
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