United States or Martinique ? Vote for the TOP Country of the Week !


Giorgio Pallavicino Trivulzio è un'onorevole eccezione però, alla regola; e quando l'Italia, scevra da certe miserie, che la tribolano anche al d'oggi, far

A tavola i bollettini di guerra stupefacenti e i giornali colmi di vittorie passano di mano in mano sulla pasta asciutta. L'appetito lotta col cuore ebbro che sotto i tonfi delle notizie gioiose vorrebbe schizzare lagrime e singhiozzi felici. Cinquantamila prigionieri, 300 cannoni. Il colonnello Trivulzio annunzia: L'intero sistema difensivo del Grappa è caduto nelle nostre mani!

Considerazioni diverse, liete e tristi, suscita la sala ove lo svevo Federico II accoglieva il fiore dei dicitori in rima, e, contrasto lacrimevole, le laterali carceri della torre ioaria o rossa, ove per ordine di lui venivan fatte morire d’inedia donne d’alto legnaggio, ree d’esser mogli di baroni, veri e presunti ribelli⁵². Il Vicerè march. de Vigliena per tutto suo piacere ruppe l’antica armonia dell’edificio. Al domani della rivolta del D’Alesi, il card. Trivulzio, malevolo verso il popolo, irriverente verso la chiesa, la fortificò di due baluardi distruggendo il tempio della Pinta fondato da Belisario, capitano di Giustiniano Imperatore: tempio rimasto celebre per l’atto che da esso prese nome. Quella che è ora scuderia (risibile fortuna delle umane cose!) fu aula dei Parlamenti della nazione: ed un affresco, che riproduce l’apertura solenne di uno di essi, sta di fronte ad un altro: che è tutta la messa in iscena di un auto-da-fè. Sulla volta della nuova sala dei Parlamenti, nei piani superiori, il principe di Caramanico fece dipingere la Maest

La morte del Trivulzio e la partenza, per non dire la fuga, del Lescuns, quantunque non fossero fatti della più grave importanza, avevano di molto accresciuto il coraggio e le speranze di coloro che la Francia, e chi stava per Francia, chiamava ribelli. Si entrava gi

Sotto all'uomo si leggevano queste parole che occupavano quasi tutta la parete: Io mi chiamo Giovanni Adolfo Gavazzola, figlio di Bernardo, mastro mirrante, e di Gaspara Spada, levatrice. La mia disgrazia è quella di non esser nato quarant'anni prima, che a quest'ora sarei forse maresciallo come il Trivulzio, che non è niente più galantuomo di me.

So la rotta che hai toccata, gli disse colui, so la morte del Trivulzio e la baldanza de' ribelli rifugiati a Reggio. Ma di costoro porto fede che, in poco di tempo, non rimarr

Sul corso di porta Romana, presso alla contrada di Rugabella, dov'era, e dov'è tuttora il palazzo del maresciallo Trivulzio, quattrocento uomini, per ordine ed a spesa dei principali patrizj, stavano alzando degli impalcamenti al fine d'allestire, per la notte di quel giorno medesimo, vaste sale posticcie, a festeggiare l'arrivo de' Francesi con danze e luminarie che fosser degne di loro.

Io non mangio più, non ho più fame, dice Trivulzio; sono pieno come un otre di gioia pesante... Ho avuto le due gioie sognate! Prima: vendicare Caporetto. Seconda: finire malgrado la mia et