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Aggiornato: 8 luglio 2025
Non ho mai dimenticato quel giorno; non lo dimenticherò forse mai; e tuttavia sebbene io tenti talvolta a gran fatica di rappresentarmene agli occhi l'immagine, non so riuscirvi al mio quadro manca sempre qualche cosa. Che mai? un po' di pallore sulle tue guancie e un po' d'abbandono nei tuoi passi vacillanti forse.... no in fede mia non è questo. Io so troppo bene che un pittore non potrebbe aggiungere un solo tocco di pennello a completare la mia immagine ma tuttavia è imperfetta. Forse è l'anima mia che è monca; forse il velo dietro cui si è celata la mia esistenza è troppo fitto, e il passato che io scorgo attraverso non difetta che di luce. Ah! quest'ombra immensa, questa nebbia che mi circonda, che mi preme come una cappa di piombo, e di cui la mia anima neghittosa si compiace! Invano ho tentato talvolta di sollevarmi, di uscire dalla bigia atmosfera in cui vivo per guardare ancora una volta il sole. E mi sono detto che vi ha forse ancora qualche dolore più grande del mio che trabocca dal petto degli uomini, e che io devo portarvi il mio cuore a raccoglierlo. Ma anche l'entusiasmo del sagrifizio si è spento in me sono diventato egoista, non gi
Con sì lungo piacere io la baciai d'amore che parvemi ne 'l cuore tutte le rose avere. Ben or, se l'aulorose labbra onde il miel trabocca bacio, sapor di rose mi si diffonde in bocca. ROND
È grande silenzio, come quando l’angoscia umana sale a poco a poco sino all’altezza del ciglio e trabocca. Di subito ella si volge, con le mani alla gola come per soffocare il singhiozzo che la vince. Non può: rompe in pianto. Nell’allontanarsi fuggendo, ella medesima mette i piedi entro il viluppo e lo sparpaglia e trascina. Rimonta i gradini della terrazza, scompare nella luce dei glicini.
Freme il campion, nè da' guerrier s'aspetta Prova d'alto valor, ch'ei non adempia; Quando il fiero Ismael scoccò saetta Da la corda tirata oltra la tempia. Verso la destra coscia ella s'affretta Del gran Francese, e sì crudel lo scempia Che lo trabocca col ginocchio in terra; Nè però teme, anzi è più franco in guerra.
Che cosa gli dissi? A diciott'anni, in quelle occasioni, si versano delle lagrime. Il pianto è la grande e dolce eloquenza della prima giovinezza. Ma a trent'anni non si piange più. A trent'anni si domina la commozione senza soffocarla, e si parla. L'entusiasmo trabocca, altero di sè stesso, in parole ardite e virili; la fronte si alza, l'occhio divampa, la voce vibra, l'anima grandeggia. Che cos'abbia detto, non so. Qualcuno mi suggeriva nell'orecchio, rapidamente, delle parole ardenti, che io ripetevo colla voce tremante e sonora, provando una immensa dolcezza nel cuore, e vedendo davanti a me, in confuso, una testa bianca che mi pareva enorme, e due pupille fisse nelle mie che pigliavano a grado a grado una espressione di curiosit
L'Internazionale è il frutto inevitabile della repressione governativa e della noncuranza delle classi educate e più favorite dalla fortuna. La repressione brutale di pretese ch'erano da principio giuste in sè generò riazione e pretese ingiuste: l'uomo respinto violentemente da un lato trabocca oltre ogni equilibrio dall'altro.
Signora, vi odio. Mi hanno detto che siete stata amata, che uomini austeri hanno singhiozzato d'amore alle vostre ginocchia: so che Francesco Sangiorgio vi ha dato tutto sè stesso, nell'abbandono della più ardente passione. Ma nessuno amore del vostro passato e del vostro presente può arrivare alla misura dell'odio profondo, cieco, invariabile che trabocca dal mio cuore per voi: ma tutti gli amori presi insieme, compreso quello di Francesco, non giungono all'altezza del mio odio. Ho ventiquattro anni: sono piena di gioventù e di salute: ho dritto alla mia parte di gioia, di felicit
49 Egli l'abbraccia ed a piacer la tocca ed ella dorme e non può fare ischermo. Or le bacia il bel petto, ora la bocca; non è chi 'l veggia in quel loco aspro ed ermo. Ma ne l'incontro il suo destrier trabocca; ch'al disio non risponde il corpo infermo: era mal atto, perché avea troppi anni; e potr
Il Cavaliere primo venuto per questa volta fu più avventuroso di prima, perchè il suo avversario, mentre, arrivato da troppo acerba percossa, s'ingegna, stringendo i ginocchi, di non perdere le staffe, la cinghia della sella gli si rompe, ed egli trabocca sul campo; il cavallo lasciato in balía di sè, mentre vuol percorrere la piazza, è preso pel morso dal Cavaliere vincitore, e ricondotto cortesemente al vinto.
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