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Questi primi guadi del Piave sono facili e si corre poi, per dei tratti, con prudenza su un ponte, indi cento sforzi nell'acqua, poi di nuovo via correndo tutti intorno alla blindata giocondi come per un parto riuscito. Davanti a noi nelle isole tutte a ciuffi di piante fluviali si sparpaglia la fucileria.

È grande silenzio, come quando l’angoscia umana sale a poco a poco sino all’altezza del ciglio e trabocca. Di subito ella si volge, con le mani alla gola come per soffocare il singhiozzo che la vince. Non può: rompe in pianto. Nell’allontanarsi fuggendo, ella medesima mette i piedi entro il viluppo e lo sparpaglia e trascina. Rimonta i gradini della terrazza, scompare nella luce dei glicini.

Belli sono, o filosofi, i precetti vostri, banditi dalle cattedre e dai libri; eccellenti contro ai mali passati ed ai futuri; ma se il presente incalza, allora natura reclama il suo diritto, e ridendo di voi, li sparpaglia al vento.

Si va giù alla maledetta per i gradini del disordine e il sacco della buona fede si sparpaglia per la strada. Brutta vita quella di predicar bene e razzolar male! brutto quel correr dietro ai morti colle scarpe rotte a mendicare una candela di cera vergine e le due lire e mezza del funerale! Brutti, o bisogni, che fate il vestito rattoppato, intabaccato, e le calze ragnose! Un vizio tira l'altro.

Le fontane che gorgogliano in te sono liete di sentirsi belle e buone a nulla. Questa che ti sgorga dal cuore con luccichii vistosi finge di creare dei ruscelli di pensiero. Ma subito si sparpaglia in liquida capigliatura, cantando la sua beata inutilit

de' tuoi cenci, o misera, Schifi il tesoro immondo, Che il freddo aspro sparpaglia Per l'ampie vie del mondo: più muoia di lagrime Sommersa la parola, Che lieta nasce a Portici Canzone o barcarola.

GUIDI, Il Tevere. Ecco il Tevere! Le sue acque scorrono adesso come quando Roma vi si contemplava incoronata di tutte le sue torri. Questi flutti hanno trasportato sul dorso regni, repubbliche, imperii, e Popoli, e, più stupendo a dirsi! una generazione intera di Numi, mescolata con le foglie inaridite che il vento di autunno sparpaglia lungo le sue sponde.

Ecco non una In braccio al vento trema arida foglia Senza dolor, non sfiorasi una siepe, Ma quando autunno misero sparpaglia Per le fredde campagne quasi un sciame D'anime stanche, stridono i viali Che le vedon fuggir e lunghe stendono A lor le braccia gli alberi morenti Sopra i bianchi crepuscoli.