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Aggiornato: 3 giugno 2025
Poi se miravasi dinanzi, a fiore della sua finestra era lo sterrato del cortile, per cui passeggiava una sentinella: tratto tratto vedea giungere qualche nuovo infelice, e rabbrividiva; qualche altro uscirne liberato, e con lui consolavasi: alcuno anche partire pel patibolo, ed era volta che esclamava: Almeno quegli ha finito». E l'occhio le si empiva di lagrime; scendeva, pregava; poi, come se l'idea del morire, la quale fa tanto spavento ai fortunati, recasse a lei la consolazione di sapere che quei mali non durerebbero eterni, e che un altro ordine doveva venire appresso, sedevasi più tranquilla sul rozzo suo trespolo, e quivi rincorreva i tempi passati, tempi di virtuosa giocondit
Egli veniva quasi tutti i giorni a trovarla, ora montato sul trespolo della poesia, ora diguazzando nella prosa grossolana, ma originale sempre nelle sue opinioni; misto curioso del suo carattere che trovava un perfetto riscontro nella faccia dai lineamenti volgari, sensuali, tagliata a mezzo da un naso carnoso, sul quale gli occhiali avevano lasciato il solco, e illuminata in alto da una fronte larga, dove gli occhi brillavano con tutto il fuoco dell'intelligenza.
Si ragionava con Tuccio di Credi, il quale trova una certa rassomiglianza, nel volto di Lucifero.... Ah! disse Spinello. Tuccio di Credi ha trovato questo? La cosa merita di esser chiarita. E scese dal trèspolo, su cui depose tavolozza e pennelli, per andarsi a piantare in uno dei punti estremi del tavolato.
Ricordava sopratutto un trespolo, poggiato in un canto, sul quale bruciava un qualche cosa di odoroso, evaporando nuvolette cineree che si innalzavano misteriosamente verso le pieghe del velario, lasciandosi dietro un profumo sottile e caldo di persona viva.
Filippo Bertone abitava una meschina cameretta, anzi una stamberga, nelle soffitte d'una vecchia casa in via degli Argentieri, che era tra le più popolose, ma altresì tra le meno signorili dell'antica Torino. Un letticciuolo di contro alla parete, che faceva venir freddo solamente a vederlo, due sedie zoppe, un tavolino presso la finestra, che dava sui tegoli neri del tetto, un baule spelacchiato che doveva offrire ai visitatori un modus sedendi non guarentito loro dal picciol numero e dalla poca sicurezza delle sedie, un catino sul suo trespolo di legno, e finalmente una pila di libri su d'una stufa rotta erano tutti gli arredi della cameretta di Filippo Bertone. Non c'era armadio, nè portamantelli, per gli abiti dello studente; ma bisogna anche dire che Filippo Bertone non aveva abiti di ricambio; il suo giubbone di color tabacco lo portava con sè, e quando, per le ore di sonno, o dello studio in camera, dovea pur separarsene, un umile chiodo alla parete gli serviva d'appiccagnolo. I mattoni del pavimento, corrosi dal lungo uso di parecchie generazioni d'inquilini, smossi la più parte dai loro alveoli di calce, ballavano sotto i piedi, quasi a dimostrar loro la instabilit
Tre, per esempio, che schiattano di rabbia, e se ne vanno dalla nostra bottega oggi stesso. Spinello, turbato dall'annunzio inatteso, lasciò di lavorare, per volgersi tutto sul trèspolo, e chiedere con la muta eloquenza del gesto i particolari di quella novit
Questo discorso, favellato dal giovane Ubaldini salito su di un trespolo, troncò in un attimo le arguzie intempestive; e tutti cotesti strepitosi, e svagati artisti diventarono serii quanto i Padri del Concilio di Trento. Il primo raggio di sole che spuntò dai colli di Roma rischiarava nella prigione di Torre di Nona un molto lacrimevole spettacolo.
E il governo vuol sempre tenersi in casa tutti quegli avanzi di galera! E poi?... E poi gli artigiani di Genova. Ah, anche costoro? Sì, certo, e sono il grosso dell'esercito. Ella non ignora, signor marchese, che tutta questa bordaglia è salita sul trèspolo, come se il mondo fosse fatto per loro.
Il luogo è forse incomodo, per una lunga conversazione; ma tal sia, come voi vi siete degnato di sceglierlo. Oh, si sta benissimo qui; disse l'Acciaiuoli. Sedete anche voi. Spinello voltò dalla parte di messer Dardano il suo trèspolo, e si assise sul gradino più basso nell'atteggiamento del minore che ascolta il maggiore. Messer Bardano incominciò: Sapete se vi amo, Spinello!... Oh, messere!
E Spinello, che era sempre lui, quando si trovava sul suo trèspolo, aveva fatto il disegno richiesto, meritando in tal guisa la lode di tutti e la pronta commissione dell'affresco. Quel giorno, Spinello Spinelli lasciò il lavoro assai prima del solito, volendo dedicare tutto il suo tempo al nobilissimo ospite.
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