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Aggiornato: 8 giugno 2025
Le materie dogmatiche sono come in architettura l'ordine toscano, che con gli ornamenti troppo gentili si deturparebbe. Attenderò alla sodezza delle massime ed alla distribuzione ordinata delle cose da dirsi, onde risulta la chiarezza.
Egli poteva ben ripetere quello che un altro toscano, Filippo Pananti, reduce da Algeri, e ammaliato della franca affabilit
Luigia e Lorenzo venivano dietro in un'altra vettura, tutti e due storpiando un toscano sui generis col castaldo, che li guardava sbalordito e in soggezione.
Egli stava a guardare dietro la grossa lastra di cristallo ciò che avveniva nella stazione, e con una mano grassoccia, adorna di un pesante anello, fumava un vile toscano: da che si poteva arguire che quel signore era italiano, non straniero.
Non dette l'animo al buon Toscano di contemplare lo strazio, toglieva la lancia ad uno dei suoi, e correndogli addosso gridava: «Guardati, che sei morto.»
Una volta alla settimana il piroscafo dello Stato toscano, il «Giglio», fa in estate il viaggio per l'Elba, per portare i dispacci del Governo ed i passeggieri. Da Livorno il viaggio dura circa cinque ore, poichè si tocca Piombino, dove il bastimento si ferma per un certo tempo.
Nell'Appennino Toscano la sua propaganda ebbe felici risultati ed egli lo constatò con piacere nel suo discorso alla festa alpestre nella Garfagnana in occasione dell'inaugurazione d'un saggio di rimboschimento.
Il vantaggio positivo che il Popolo toscano è pervenuto ad acquistare oggi sopra le altre popolazioni d'Italia, si è che egli può, nella foga del suo progresso, trascinare il Principe con sé e metterlo sopra il cammino dell'interesse d'Italia. Perciò il gran vantaggio che acquistossi è di essere oggi alla testa della nazione italiana. Firenze ha preso il posto che toccava a Genova; Genova è oggimai schiacciata sotto il peso delle baionette che la reazione ha cumulato nel suo seno. Genova (non è una rampogna che le faccio), Genova ha fatto forse meno di quello che poteva fare. Nulladimeno Genova si trova oggi in una posizione diversa da quella di Firenze, ed un grido suo non avrebbe forse oltrepassato le mura della citt
Alla sua sinistra la testina viva, oramai bianca ai capelli e tutta rossa al viso di un medico toscano, vecchio democratico dalla frase violenta e dall'accento gentile, si torceva vivacemente parlando con chi le stava dietro. Degli altri le fisonomie svanivano nella penombra. E il comizio cominciò colle solite agghiaccianti formalit
Era la prima lotta che imprendevamo coi governucci che smembravano la povera Patria, e il senso di quella lotta ci crebbe l'ardire. Le tendenze politiche si rivelarono in quel secondo Giornale nel quale scrittori più assidui eravamo Guerrazzi, Carlo Bini ed io più esplicito e quasi senza velo. Parlammo di Foscolo, al quale, tacendo degli altri meriti, gl'Italiani devono riverenza eterna per avere egli primo cogli atti e gli scritti rinvigorito a fini di Patria il ministero del Letterato dell'Esule, poema di Pietro Giannone, allora proscritto, di fede incorrotta, ch'io imparai più tardi a conoscere ed a stimare di Giovanni Berchet delle cui poesie, magnifiche d'ira italiana, moltiplicavamo allora noi studenti le copie e che mi toccò di vedere nel 1848 immiserito tra patrizî moderati e cortigiani regî in Milano. Osammo tanto, che l'intormentito Governo Toscano, compito l'anno, c'intimò di cessare. E cessammo. Ma quei due giornali avevano intanto raggruppato un certo numero di giovani potenti di una vita che volea sfogo; avevano toccato efficacemente nell'anime corde che fin allora giacevano mute; avevano e questo era il più provato ai giovani che i Governi erano deliberatamente avversi a ogni progresso e che libert
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