United States or North Korea ? Vote for the TOP Country of the Week !


Le cinque ore erano arrivate, ma non l'avvocato Zaeli; era in ritardo; la signorina doveva averlo fatto aspettare... ecco il bel conto in cui era stato tenuto il proscritto del suo biglietto. Fremeva!

Ah, la signora marchesa voleva dunque conoscer tutto, per filo e per segno; sapere ciò che lo aveva trattenuto, ciò che gli aveva reso dolce il suo luogo di pena! Quella donna che per tanto tempo aveva mostrato di non darsi alcun pensiero dell'amico proscritto, quella donna che aveva lasciate senza risposta le sue lettere, che era passata da Fiumalbo, non curante di lui, superba, gloriosa di altre conquiste, quella donna aveva seguiti i suoi passi! Non gi

«Da questo Mario, da questo Arpinate d'infima condizione, da quest'uomo tenuto in Roma come ignobile, da questo candidato poco meno che dileggiato, sorse quel Mario che soggiogò l'Africa, che trascinò il re Giugurta avvinto al suo carro, che debellò le orde dei Teutoni e dei Cimbri che entrò ben due volte sul carro del trionfo in Roma che fu sette volte console e che da proscritto diventò promotore di proscrizioni.

La fiera natura del vecchio sovrano della campagna di Roma era stata scossa dalla perdita del suo amico e padrone a cui s'era affezionato sinceramente il che provava la buona indole dell'uno e l'eccellente cuore dell'antico proscritto. Piangeva egli il principe? No! egli piangeva l'amico, il benefattore!

Prendi, vigliacco ingannatore, in cui la mia famiglia ha creduto! Prendi, bugiardo proscritto, che hai avuto paura di farti fare un processo.

«O credete, uomini abbiettamente codardi, cancellarvi di sulla fronte il marchio meritato d'infamia, allontanando gli uomini che voi spingeste sull'orlo dell'abisso per abbandonarli al pericolo, gli uomini la cui presenza sul suolo francese è un sanguinoso rimprovero, un perenne rimorso per voi? Non lo sperate. Quella macchia è incancellabile; ogni giorno della vostra dominazione la fa più profonda; ogni giorno solleva una voce di proscritto per maledirvi e gridarvi: «Seguite, seguite! Voi ci rapiste libert

Non auguriamo questa sventura alla fanciulla dei Guerri. A lei, quando meno lo aspettava, il principe del talismano era apparso. Aveva corona di conte, e si chiamava Gino Malatesti. Inoltre, era proscritto, per grande amore della sua terra, l'Italia, per quella Italia che ella aveva imparato ad amare nelle rime di tutti i poeti della patria; così degli antichi, che le avevano lasciati leggere in iscuola (Dante, ad esempio), come dei più recenti, che aveva trovati, gelosamente custoditi, nella piccola libreria di suo padre e di suo fratello Aminta. Proscritto! Quel nome era allora un titolo di nobilt

E dicendo il giovane proscritto scendeva dal soglio del pontefice, attraversava la chiesa con la medesima maest

Il conte Gino era giunto tra quei monti, era apparso a lei con l'aureola del proscritto. Fiordispina Guerri non aveva veduto il nobile, il cavaliere di citt

GUERZONI G., Garibaldi, I, 10. Della sua fuga da Genova, Garibaldi tocca di volo nelle proprie Memorie. «Il 5 febbraio 1834» (son sue parole) «io sortivo da porta della Lanterna, alle 7 pomeridiane, travestito da contadino e proscritto. Qui comincia la mia vita pubblica: pochi giorni dopo leggevo, per la prima volta, il mio nome su d'un giornale. Era una condanna di morte al mio indirizzo, rapportata dal Popolo Sovrano di Marsiglia. Stetti inoperoso, a Marsiglia, pochi mesi». Il Guerzoni, che fu segretario del Generale a Caprera, mentre confessa che «non era facile» indurlo «a raccontare le sue avventure», afferma che «su questa tornava egli medesimo spesse volte e volontariamente». Ciò che dunque ne scrive l'ha udito dalla sua propria bocca. Garibaldi, fallito il tentativo della rivolta, si rifugiò nella bottega d'una fruttivendola, e, cambiata nei panni d'un contadino la sua camicia di marinaro, uscí da porta Lanterna, e lasciata la via maestra, traversando campi e giardini, saltando muri e siepi, si diresse a Sestri di ponente; dopo dieci giorni giunse a Nizza, e di l