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«Però passato quel tempo d'entusiasmo la vita m'apparve monotona. Pio IX non era più quello di prima, dovevano avergli cambiata la testa; noi, preti, in citt

Il prete entrò risoluto nel gruppo dei banditi, e mise bocca nel discorso anche lui, con la voce bassa e cambiata. Che facevano? volevano perdere un tempo prezioso in chiacchiere inutili? volevano gi

I due bricconi vennero a piantarglisi davanti; e il prete abbassando il capo di traverso per timore d'essere riconosciuto, con la voce cambiata al solito, e ora anche un po' arrocchita dalla rabbia, gli ordinò che s'alzasse. Dovette ripeter l'ordine due volte, dovette posar la mano sulla spalla dell'infelice vecchio, e scuoterlo brutalmente, perchè questi ubbidisse, aiutandosi alla meglio.

La trasformazione morale apparecchiata dal tempo e dai disinganni e compiuta all'aspetto della pace domestica intorno d'un focolare lautamente ornato, mi aveva eccitato l'appetito. Come il baco da seta che dopo cambiata la pelle mangia con voracit

Quanto era cambiata e con quale umilt

Entrarono con un senso di terrore, sentendo che tutta la loro vita era cambiata, che il passato non sarebbe tornato mai più, mai più. Accesero il fuoco di betulle e di ginestre, ma la fiamma non era allegra; essa strideva sinistramente. Il prete pensava a dire qualche cosa; Maria pensava lo stesso e nessuno apriva bocca. Stavano dall'una parte del fuoco e dall'altra, lasciando un posto nel mezzo.

Quella casa era ben cambiata dal primo tempo del suo matrimonio, quando essa regnava con potere assoluto sull’animo di tutti i parenti che andavano a gara per compiacerla, e nel farle omaggio. I più vaghi fiori, e le migliori frutta del giardino erano per lei. Alla colazione ed al pranzo essa trovava ogni giorno davanti il suo piatto un vasetto snello di vetro opalino di Murano colle più belle rose sbocciate al mattino, di tutte le variet

Allora ell'ebbe un movimento sublime di civetteria; disse tutt'a un tratto a Rubieri: Lei non s'è neppur accorta che quest'oggi io ho cambiata pettinatura. Altro che me ne sono accorto rispondeva Rubieri mentre il conte si presentava sulla soglia dell'uscio della sala. Come la mi trova dunque? Le piaccio così?

CLERIA. Come può esser questo vero, se qui non veggio niuno altro che te, altri che tu mi parli? Ma dimmi, Fioretta carissima, sai tu quanto egli m'ami? ESSANDRO. V'ama quanto io. CLERIA. So che tu m'ami, non ne sto in dubbio; ma tu sei mal cambiata da me, che ti amo quanto si può, perché mi rassomigli tutta a tuo fratello. ESSANDRO. Anzi piú m'amaresti, se mi conoscessi.

La folla aveva cominciato fermarvisi, a che appena suonava la prima avemmaria in Duomo, e cambiata e rinnovata, è impossibile dir quante volte, vi stava stipata or tuttavia che i monsignori nella sagrestia orientale s'adattavano in fretta la cappamagna, battendo in quella gli ultimi tocchi de' vespri; trattavi anche allora, come sempre, da quella specie d'istinto pel quale ci sembra che la presenza del luogo ov'è avvenuto un gran fatto ci aiuti a ricostruircelo in mente, anche senza esserne stati testimoni, e malgrado il silenzio delle muraglie. Del resto, ad un simile silenzio s'affannava in quel giorno di soccorrere l'eccessiva loquacit