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E in queli tempi poi, si un poveraccio Se fosse, Dio ne scampi, compromesso, Lo schiaffaveno sotto catenaccio, E quer ch'era successo era successo. E si poi j'inventavi un'invenzione, Te daveno, percristo, la tortura Ner tribunale de l'inquisizione. E 'na vorta dentro, sarv'ognuno, La potevi tené' più che sicura Da fa' la fine de Giordano Bruno.

Con voi rifaremo i conti fra breve, e staremo a vedere se, come a parole, vi manterrete prodi co' fatti. Intanto voi, mastro Alessandro, fate di applicare alla esaminata la tortura del taxillo. Ho io bene inteso, illustrissimo signor Presidente? Avete voi detto il taxillo? Il taxillo; per lo appunto il taxillo: ecci ella qualche nuovit

Il dottore non fiatava; ed il cieco con voce sommessa e carezzevole: Agenore, non mettermi alla tortura; ho ancora delle debolezze, mi vergogno, ho paura di farti ridere... dovresti indovinare tu... L'amico sprigionò un sospiro lungo lungo, poi disse: Non ci vuol molto ad indovinare... sei innamorato di tua moglie...

Corda, Eminentissimo, tortura capillorum, tortura vigilae, canubbiorum, rudentium, taxilli, tutte le adoperai, e senza intervallo di tempo, sicchè ne rimasi sbalordito io stesso: poco più che avessi spinto il tormento dell'accusata, a quest'ora non ne parlavamo più, con danno inestimabile del processo. Io l'ho costretta a rimanere tre ore intere in deliquio.

Se non che al malumore di Raimondo compresi come la celia non tornasse opportuna. io so d'averlo mai visto tanto dispettoso; ma, quel che è peggio, egli era sconfortato dei fatti suoi; e chi conosce le vie più riposte per cui si giunge all'umana debolezza, pensi se questa era tortura.

Tribolata con mille modi, impaziente di cotesta infame tortura con le fibre più dolorose del cuore, la peccatrice cessa le lacrime allo improvviso, con ambe le mani si tira i capelli dietro le orecchie, e favella risolutamente: "Levatemi davanti il prezzo del sangue!

Frantumata la porta mi trovai in presenza d'uno spettacolo ch'io vorrei scordare, ma che non posso, che mi tortura, e che mi martella l'anima spietatamente. »Oh! se il nemico ci avesse assaltato in quella notte io avrei messo fine a questa vita di miserie ed almeno con gloria!

Che potevo fare per quietarlo? Aspettai. Ma quel vagito continuo in quella grande stanza solitaria, quel lagno inarticolato della vittima ignara mi straziava così atrocemente che non potendo più resistere m'alzai per sottrarmi in qualche modo alla tortura. Uscii nell'andito, socchiusi la porta dietro di me; rimasi l

E poi il tormento, la tortura di dover assistere alla gioia degli altri col viso sereno e l'inferno nel cuore, di dover essere spettatore della festa, della cerimonia forse!... E la paura di tradirsi!... Avrebbe egli saputo tacere all'ultimo momento, comprimere i battiti del suo cuore, rattenere le lagrime dagli occhi?

«Per tutti i vizi che la morale condanna, per tutte le colpe che la legge punisce, dovrebbe essere espiazione sufficiente la tortura morale che io soffersi quel giorno. Mi sentivo avvilita in faccia a Gualfardo; sentivo ch'egli aveva diritto di sprezzarmi, e ne piangevo con tutta l'amarezza del mio cuore. Pensavo: « Questa sera, o mi dar