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Aggiornato: 12 giugno 2025
L'Italia si cingeva di patiboli per respingerli dalla frontiera; la Germania guardava con terrore a vedere se taluno di quei giovani erranti non si celasse nel folto della Foresta Nera; la Francia, la Francia, dei dottrinari e degli elettori privilegiati, consentiva loro la via attraverso le proprie terre, ma faceva di quella via un ponte dei sospiri pel quale andavano a morire di stenti e miseria in altre terre lontane e diffalcava dai soccorsi di via ch'essa loro accordava il soldo dei gendarmi che li trascinavano alla coda dei loro cavalli, e il valore della catena ch'essa poneva talora al collo di quei nobili perseguitati.
Sull’Alpe erbosa i pastori ingannano talora il lungo ozio con nenie che sanno di preghiera, e gli Alpinisti che vi passano per diporto giudicano la loro vita pigra e beata.
Lo Stoppani ci ha fatto noto che il verso del Cinque Maggio, ove si rappresenta il modo terribile, con cui il primo Napoleone poteva talora guardare: Chinati i rai fulminei,
e andava vestito che pareva rozzo guardiano di pecore e di buoi, [Da Platone] come egli scrive a dilungo. Così l'anello rivoltato verso la palma della mano fece invisibile quel pastor di Lidia che commise l'adulterio con la regina: onde è manifesto che i demonj pigliavano varie forme, ora di quelle che chiamavano Dee, ora di Ninfe terrestri, ora di marittime [Da Catullo], le quali, perchè eran credute star per lor natura ascose sotto l'acque, uscivano talora fuori dell'onda biancheggiante infino alle poppe per essere vedute: e per più infiammare altrui apparivano anco in forma di nuvola, come dicono le favole che fece Giunone a Issione. Donde finsero essere uscito il Centauro. Alcune altre apparecchiavano illusioni ed incanti per ingannar con essi le genti, e per schernirle a doppio gli insegnavano così a' dotti come agli ignoranti; nè si trovava alcuna imagine falsamente stimata divina, che con le sue lascivie non accecasse quel secolo rozzo, conciossiacosachè noi sappiamo che Diana stessa (il giuoco della quale or noi scopriamo a onta e dispregio del demonio) fu liberale della virginit
Il conte Fabiano aveva venduto, ricomprato, tornato a vendere la sua scuderia; ma dovunque andava, teneva carrozza; sontuosa o no, a seconda dei colpi di fortuna. Talora egli e il bambino erano ricchi e scialavano; talora veniva una raffica dal tappeto verde, che portava via quasi tutto.
Le quali cose, e altre molte, cosí successivamente, e talora con altro ordine cresciute, e multiplicate e abituate in noi, nel sonno della oblivione dei comandamenti di Dio ci legano e tengon sí stretti, che, quasi convertite in natura, per romore che fatto ci sia in capo, destare non ci lasciano.
Io, le cui sorti furono esaltate Da tanto lutto e tanto gaudio vero! Io, le cui rimembranze innamorate Han su mia fantasia cotanto impero! Io, cui balzar fa sin talora il petto Vista di leve, inanimato oggetto!
Più tardi di questi tribunali ne furono istituiti in ogni capoluogo di circondario. Nulla a Garibaldi faceva maggior ribrezzo del furto. Talora aveva compassione dell’imputato per reati di sangue nei quali poteva vedersi la conseguenza dell’affetto. Disinteressato, generoso, non tollerava gli abusi contro la propriet
La gioventù irrequieta frugando i luoghi appunto in cotesta notte era capitata nella Chiesa del Convento dove avendo rinvenuti ammitti, camici, pianete, piviali, dalmatiche, ed altre di questa maniera sacerdotali vesti, se ne abbigliò e fatta prete volle dire la messa; nè mancò il suo bravo organo, sebbene pareva che sonasse piuttosto a stormo, che a laudi; chi seduto nei confessionali confessava, chi battezzava, ma il battezzato talora troppo bagnato rendeva al battezziere la sua acqua co' cambi; le candele, e i ceri quanti ve n'erano accesi, canti vari moltiplici nè sacri veramente tutti, nè tutti musicati al medesimo modo, quindi un baccano accompagnato da risa, urli, e fischi, ed anco da qualche infrazione al primo comandamento del Decalogo; a compire la confusione nuvole fitte ingombravano ogni cosa mandate fuori dai turiboli, e dai bracieri dove a piene mani gettavano i sacri timiami. Allo improvviso il tuono del cannone ruppe cotesti saturnali, quasi bacchetta di mago che sciolga gl'incanti; spogliano a furia i mal vestiti panni, ed assunta in breve sembianza, e atteggiamento soldatesco corrono col
In Sicilia Innocenzo III guerreggiò in nome del pupillo contra Marcovaldo, tedesco, siniscalco del Regno, alleato de' saracini. A Spoleto ed Ancona guerreggiò in nome delle antiche donazioni. Riuní piú territorio che niuno de' predecessori. E tali intervenzioni furono utili senza dubbio parecchie volte. Se fossero esagerate talora, ne giudichi altri; non sono affari nostri.
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