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Aggiornato: 6 maggio 2025


Come mi sentii consolato! Che fede in Dio! Che amore nella sua donna! Che carattere! Mio Dio! perchè non sono vissuto nel tempo delle cospirazioni, dei patiboli, delle battaglie? A me che rimane? Lo sconforto! 11 aprile. Sono otto mesi ch'io da mattina a sera aspetto una lettera di Lidia; che cosa mi potrebbe dire?

Semplice era la sua politica: conservarsi ad ogni costo. Tornava opportuno il dar favore al commercio, alle arti? lo faceva. Conveniva meglio la guerra? la rompea, che che lagrime e che che sangue dovesse costare. Secondo il credea buono, favoriva letterati e poeti, ovvero ergea patiboli, empiva prigioni. Considerandosi come un custode di belve che lo sbranerebbero appena cessasse di mazzicarle o di mostrarsi necessario al loro sostentamento, ai buoni, cioè ai vili, comparire unico autore della pubblica felicit

Gervasio restava sbalordito. Le quarantottate!... il 1848 l’aveva lasciato storpio, aveva veduto coi suoi occhi i morti di Marghera, e del Ponte, gli pareva che le congiure, le carceri, i patiboli, la guerra non fossero retorica, ma forse si era ingannato. Egli pensava che la libert

Il Comitato è disciolto. Io mi separo per sempre e Dio sa con qual dolore io lo dica, dacchè tra quelli dai quali io mi svelgo conto amici di quindici o di dieci anni dalla cospirazione officiale, dal lavoro ozioso, indefinito, e nondimeno origine di persecuzioni, prigioni e patiboli ai buoni, dagli uomini che non sono abbastanza freddi e calcolatori per rassegnarsi ai codardi conforti della schiavitù, abbastanza devoti e sapientemente audaci per intendere ch'essi hanno la salute della patria in pugno. Due partiti soli io riconosco oggi in Italia: il partito passivo, partito di tiepidi con qualunque nome si chiamino, partito d'uomini che aspettano la libert

L'Italia si cingeva di patiboli per respingerli dalla frontiera; la Germania guardava con terrore a vedere se taluno di quei giovani erranti non si celasse nel folto della Foresta Nera; la Francia, la Francia, dei dottrinari e degli elettori privilegiati, consentiva loro la via attraverso le proprie terre, ma faceva di quella via un ponte dei sospiri pel quale andavano a morire di stenti e miseria in altre terre lontane e diffalcava dai soccorsi di via ch'essa loro accordava il soldo dei gendarmi che li trascinavano alla coda dei loro cavalli, e il valore della catena ch'essa poneva talora al collo di quei nobili perseguitati.

Ohè! m'udite?... Ed io vi vedo uscire a passi lenti dai vostri informi tugurî, che giacciono schiacciati sulle rocce. come colossali escrementi di pachidermi aboliti! Verso quali patiboli trascinate voi dunque i vostri passi stanchi?...

Sguardo e pensiero si levano più in alto, e dal profondo del cuore, col più ardente palpito che possa destare in un cuore umano la gratitudine, saluto e ringrazio i padri e i fratelli che non son più, quelli che languirono negli esigli e nelle carceri, e quelli che spirarono sui patiboli e sui campi di battaglia per darci questa grande patria, la quale, dopo cinquant'anni di dolore e di sangue, oggi s'integra e s'incorona al cospetto del mondo.

«Fra i ceppi, fra le corruttele figlie del dispotismo, sotto la bajonetta straniera che minacciava ogni battito del suo core, dal fondo delle segrete, dall'alto dei patiboli, il genio italiano gridò sempre alle attente nazioni: l'Italia non è morta; essa sta trasformandosi, e la sua grande idea escir

«Oh maledetti ingegni traditori è di Turpin l'invettiva zelante, filosofi del mal coltivatori, maestri a far la societá forfante, de' patiboli infami protettori, certo voi siete a parte del contante del carnefice, a voi sozio e compagno; e ben vi si conviene un tal guadagno». Segua il guascon gli oscuri suoi destini: fuggiam, lettor, dalla malinconia.

E questo era inevitabile per un periodo dell'impresa. Eravamo pochi a principio. Bisognava educare; e se sulla via dell'educazione dovevamo seminar martiri, esuli e patiboli, era dolore tremendo, ma che accettavamo per giungere al fine. Ma ora? Ora abbiamo il popolo con noi. Chi dice il contrario, chi affetta dubitarne, mente scientemente. Il popolo di Milano ha cacciato l'austriaco in cinque giorni, mentre Cattaneo pronunziava la sera prima ch'era impossibile. Il popolo s'è battuto con furore in Brescia. Il popolo s'è battuto, solo, due volte in Bologna. Il popolo ha rivelato miracoli di pazienza eroica in Venezia. Il popolo ha redento Roma. Il popolo, dovunque s'è voluto averlo, è venuto. Dovunque si vorr

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