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E però egli primieramente dalla sua puerizia nella patria si diede agli studi liberali, e in quegli maravigliosamente s'avanzò; percioché, oltre alla prima arte, fu, secondo che appresso si dirá, maraviglioso loico, e seppe retorica, come nelle sue opere appare assai bene; e, percioché nella presente opera appare lui essere stato astrolago, e quello esser non si può senza arismetrica e geometria, estimo lui similemente in queste arti essere stato ammaestrato.

Ma qui m'accorgo di metter mano ad una retorica, sulla quale il sottoprefetto di Castelnuovo Bedonia potrebbe vantare il diritto della priorit

E il cosmopolitismo è costretto a rifarsi con la retorica diciamo francamente la parola rinunziando, per partito, al carattere particolare che dovrebbe imprimere in ogni opera d'arte la razza, la tradizione, il genio di ciascun popolo.

Nella lettera di commiato che Giuliano scrive all’amico il quale, in obbedienza al volere di Costanzo, sta per abbandonarlo, c’è, come negli altri scritti, una larga dose di quella retorica scolastica, che era l’ingrediente uggioso per noi, ma indispensabile della letteratura della decadenza ellenica. Ma, insieme, c’è l’espressione di un affetto profondo e vero, e di una raffinatezza di sentimento e di coltura che ci dimostra come la consorteria

² Liban., edit. Reiske, I vol. 580, 15. Gli scritti di Giuliano non hanno tutti il medesimo valore. Abbiamo, da una parte, i discorsi panegirici ch’egli componeva sulla falsa riga della retorica della scuola, la quale poneva tutta l’arte e l’eloquenza in un arido ricettario di formole.

Vuol dire che la Sicilia Cavalleria Rusticana, nella quale si può riassumere la macchietta, il bozzetto e la novella, era una Sicilia esercitazione letteraria, quindi retorica nel metodo, e nel fine una Sicilia d'osservazione in prima pelle, in quanto si presta alla grazietta accademica e nulla più: di maniera.

Credevo, senza che il mio pensiero avesse sino allora sollevato alcun dubbio, in Giove Tonante, nei Titani, nelle Muse, nelle regole di grammatica e di retorica. Ero, insomma, un bravo figliuolo, un buon figliuolo, ed anche un gentile ingenuo figliuolo.

Era questo uno di quegli esordj per insinuationem, che in retorica c'insegnavano, giacchè alla conclusione di esso, discoprì e le presentò un altro intingolo, che, giusta il comando, egli era stato a prendere dalla cucina di Corte. Bene! Ed oggi abbiate la compiacenza di fare altrettanto con quest'altro.

Scusami; disse l'Ariberti, che aveva fatto, durante quell'apologia dell'amico, i più brutti versacci del mondo; ma la tua retorica non mi persuade. La vita è una bella cosa; ma per viverla ci vogliono quattrini. Che cos'è vivere? Essere. Ora, per essere, a questo mondo, bisogna parere.

Ed è strano che i filologi, i quali dimostrano cosí sacro orrore per le grazie dello stile, si siano poi abbandonati ciecamente a quella insidiosa figura retorica che suole spalancare anche ai piú esperti scrittori il lubrico bivio dell'errore. E infatti, la filologia non può a nessun costo essere agguagliata alle scienze esatte. Scoprire leggi è mèta suprema della scienza.