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Le lancette dell'orologio a pendolo si erano dunque fermate? E nei momenti di tregua, quando all'orecchio ansiosamente intento non arrivava nessun grido, io pensavo: Eccolo! Eccolo! E mi sembrava che il miracolo valesse bene tutti gli strazi della madre e miei, e che quanto più essi erano maggiori, tanto più grande e più stupendo sarebbe il risultato che stava per essere prodotto.

LÚCIA. Io sono, in queste cose, nata troppo infelice e disgraziata. E però mi risolvo sempre mai, quanto potrò, fuggirle perché insieme fuggirò quei travagli e quelle pene che fanno altrui morire innanzi al tempo. Io l'ho provato e cognosco oramai quel ch'è 'l cervel d'uno uomo. ARTEMONA. Tu mi strazi.

Amar vogl'io, di quell'amor che avvampa In te, e ne' tuoi più nobili viventi, Di quell'amor che da' rei lacci scampa, Di quell'amor che regge infra i tormenti, Di quell'amor che all'universo è lampa Nella chiesa infallibil de' redenti, Di quell'amor pio, ver, forte, Che abbella e vita, e gioie, e strazi, e morte! Domine, qui amas animas.

Cosí trovansi ridivise, ricostituite Francia, Germania e Italia; la prima per sempre fino a' nostri ; le due altre a rimescolarsi e impedirsi e nuocersi finora a vicenda. Qual secolo, qual confusione, quale storia, ci si conceda ripeter qui, come giá al tempo degli strazi dell'antico e vero imperio romano!

Qq H 94, n. 2, p. 85, della Bibl. Comun. di Palermo. Ora a lento logorio di corpo e di spirito non erano da preferire le malattie, per le quali potevasi sperare o la fine di tanti strazî o un temporaneo trattamento umano? E le malattie si facevano purtroppo vedere.

In certi momenti le sembrava che tutto dovess'essere un sogno; un sogno il suo viaggio a Milano, un sogno la sua visita al medico, un sogno la sua presenza in quella camera d'albergo. La donna abbandonata sul canapè in preda a strazi fisici e morali era un'altra, una dalle tante martoriate del mondo; era un'altra la donna risoluta a morire.

O Dio, che pericoli, che strazi, che fatiche, che spese! mangiar male, ber peggio, dormir in terra, assassinato dagli osti, da ladri, da fuorusciti e da vettorini. Oh, quanto si patisce fuor di casa sua! non lo può credere, se non chi lo soffre. Veramente, gran bisogno me ne trasse fuori, riscattar un figlio unico di man di turchi.

Ah! s'io perduto avessi alcun di loro, E te precipuamente, o madre mia, acerbo fora stato il mio martoro, Che capir mente d'uom non lo potria! Commosso fu quell'Ottimo che adoro Dai dolci sensi ch'egli in me nodrìa, E perchè strazi io non avessi atroci, Una invece mi diè di molte croci.

che non sai, che non senti e che non muori. Fra la mia vita e le tue nevi eterne sta un miserrimo stuol d’odii, d’amori, d’ansie fraterne: tremano gli echi de i singhiozzi umani, danzan le ridde de gli umani strazî; ma tu non hai piet

CLEMENZIA. È cotesto il male: ché le giovani vogliono essere trattate da mogli e non da figliuole; e voglion chi le strazi, chi le morda e chi l'accenci ora per un verso e ora per un altro, e non chi le tratti da figliuole. VIRGINIO. Tu credi che tutte le donne sien come te? ché sai che ci conosciamo. Ma e' non è cosí; benché Gherardo ha un buono animo di trattarla da moglie.