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Aggiornato: 22 giugno 2025
O dolce amor che di riso t’ammanti, quanto parevi ardente in que’ flailli, ch’avieno spirto sol di pensier santi! Poscia che i cari e lucidi lapilli ond’ io vidi ingemmato il sesto lume puoser silenzio a li angelici squilli, udir mi parve un mormorar di fiume che scende chiaro giù di pietra in pietra, mostrando l’ubert
Spirto gentil, che vero e raro oggetto se' di quel bel, che più l'alma disìa, e di cui brama ognor la mente mia essere al tuo cantar caro suggetto; se di pari n'andasse in me l'effetto con le tue lode, onor render potrìa mia penna a te; ma poi mia sorte rìa m'ha sì bramato onor tutto interdetto.
Vien, Ninfa bella, e fra le molli braccia raccogli quel, che con le braccia aperte disioso t'aspetta; e nel tuo grembo ricevi lieta l'infocato amante; stringi 'l bramoso amante, e strette aggiungi le labbra a le sue labbra, e 'l vivo spirto suggi de l'alma amata, e del tuo spirto il vivo fiore ispira a le sue brame.
Se 'l mondo diede allor la gloria a Arpino d'eloquenza immortale alta e profonda, la vostra al nome egual gli vien seconda Tullia di sangue illustre e pellegrino; il cui spirto reale almo e divino, sovra l'uso mortal di grazie abonda, in guisa tal che l'onorata sponda De l'Arbia, infino al ciel tocca il confino.
Qual con ferrata zampa Ne le fumanti arene Orma il puledro stampa Ch'arabo eroe frenò, Tale in marmoree vene L'araba sesta osò Arco gentil, che ignoto Artefice addentella. Come fu vista il loto Iside Iddìa frangiar, E di meandri abbella Che le Peri intrecciar. Alterna il facil mirto Col nobile cipresso Ombre al sognante spirto, E di perenne umor Il murmure sommesso Molce a' gagliardi il cor;
Musa, ch'alme corone al crine adorno Tessi di stelle, e di bei lampi ardenti, E dal Cielo, ove fai dolce soggiorno, D'ammirabile spirto empi le menti, Di' d'AMEDEO, come da Rodi intorno Tolse il furor de le nemiche genti, Quando a' Cristiani altar porgendo aita Il feroce Ottoman trasse di vita.
9 E disse: O generosa Bradamante, non giunta qui senza voler divino, di te più giorni m'ha predetto inante il profetico spirto di Merlino, che visitar le sue reliquie sante dovevi per insolito camino: e qui son stata acciò ch'io ti riveli quel c'han di te gi
E felice io vedrò lo spirto mio, Vedrò le forze ch’ei da me divelse Rinnovellarsi in lui, come in un Dio. Ah!... troppo t’amerei.
81 Di ciò, cor mio, nessun timor vi tocchi; ch'io vo' seguirvi o in cielo o ne lo 'nferno. Convien che l'uno e l'altro spirto scocchi, insieme vada, insieme stia in eterno. Non sì tosto vedrò chiudervi gli occhi, o che m'uccider
«My curse shall be forgiveness». Byron, Child Harold, C. IV. Per tutti i cerchi dello Inferno oscuri Spirto non vidi in Dio tanto superbo.
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