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Aggiornato: 22 giugno 2025
Di ciò ebb’ io esperïenza vera, udendo quello spirto e ammirando; ché ben cinquanta gradi salito era lo sole, e io non m’era accorto, quando venimmo ove quell’ anime ad una gridaro a noi: «Qui è vostro dimando». Maggiore aperta molte volte impruna con una forcatella di sue spine l’uom de la villa quando l’uva imbruna,
Il cantar vostro l'anime innamora, e le fa da se stesse pellegrine, che celeste virtù può ciò che vuole. E 'n voi mirando grazie sì divine chi ha più gentil spirto più v'onora, altri d'invidia si lamenta e dole. L. A Simone Porzio Porzio gentile, a cui l'alma natura e i sacri studi han posto dentro 'l core virtù, ch'esser vi fa primo cultore di lei, cui 'l cieco mondo oggi non cura;
e a tal creder non ho io pur prove fisice e metafisice, ma dalmi anche la verita` che quinci piove per Moise`, per profeti e per salmi, per l'Evangelio e per voi che scriveste poi che l'ardente Spirto vi fe' almi; e credo in tre persone etterne, e queste credo una essenza si` una e si` trina, che soffera congiunto 'sono' ed 'este'.
Non più di remoti destini contenta Agli echi susurra del povero sasso, Non più del molino si abbraccia alla lenta Costanza e alla ruota fa muovere il passo: Percossa da nuova superba parola Lo spirto dell'acque precipita, vola, Divora le tenebre, le macchine invade, Riempie di sibili le morte contrade.
Cadde, e diè nel sabbion l'ultimo crollo del regnator di Libia il grave trunco. Corse lo spirto all'acque, onde tirollo Caron nel legno suo col graffio adunco. Orlando sopra lui non si ritarda, ma trova il Serican con Balisarda.
Tu, d’abbandono e di dolor nudrito, Tu, condannato da la sorte rea, Lo spirto librerai nell’infinito Su l’ali dell’idea. Tu poeta sarai! Come invadente Luce d’incendio nel silenzio nero, Splendida sorger
Non c'illudiam fra sogni, Onde lo spirto desto indi vergogni: Ma ai circondanti popoli mostriamo, Che in tutte fasi di grandezze umane Grandezza in noi rimane, Dacchè al vero ed al bel sempre aspiriamo. Al vero e al bello sempre Aspiri chi sortiva itale tempre! Splendidissima a noi traccia segnaro Que' glorïosi, onde la sacra polve Tutte le glebe involve Di questo suolo, al cielo e a noi sì caro!
potess'io dirne appien quanto 'l cor brama, che d'invidia empirei e di dolore ogni spirto più saggio e più gentile, benchè vostro valor eterna fama per se vi acquisti, caro mio signore, quanto 'l sol gira e Battro abbraccia e Tile. LII. Al Card. di Tournon
O dolce amor che di riso t'ammanti, quanto parevi ardente in que' flailli, ch'avieno spirto sol di pensier santi! Poscia che i cari e lucidi lapilli ond'io vidi ingemmato il sesto lume puoser silenzio a li angelici squilli, udir mi parve un mormorar di fiume che scende chiaro giu` di pietra in pietra, mostrando l'uberta` del suo cacume.
Ahi Pistoia, Pistoia, che' non stanzi d'incenerarti si` che piu` non duri, poi che 'n mal fare il seme tuo avanzi? Per tutt'i cerchi de lo 'nferno scuri non vidi spirto in Dio tanto superbo, non quel che cadde a Tebe giu` da' muri. El si fuggi` che non parlo` piu` verbo; e io vidi un centauro pien di rabbia venir chiamando: <<Ov'e`, ov'e` l'acerbo?>>.
Parola Del Giorno
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