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Aggiornato: 22 giugno 2025
Lo dir de l’una e de l’altra la vista mi fer voglioso di saper lor nomi, e dimanda ne fei con prieghi mista; per che lo spirto che di pria parlòmi ricominciò: «Tu vuo’ ch’io mi deduca nel fare a te ciò che tu far non vuo’mi. Ma da che Dio in te vuol che traluca tanto sua grazia, non ti sarò scarso; però sappi ch’io fui Guido del Duca.
Di poggio in piano, di campagna in selva, giravami qual spirto che di gioia pascendosi lá su per l'ampio ciel va, né mai cosa v'incontra che lo annoia. Palpava il dorso al tigro, come solsi far d'un cagnolo o d'altro picciol pollo. Comai le sete a li apri e mi ravvolsi le vipere a le braccia, al capo, al collo, li augelli al pugno e' pesci al lido accolsi, né de mirarli venni unqua satollo.
E come a lume acuto si disonna per lo spirto visivo che ricorre a lo splendor che va di gonna in gonna, e lo svegliato cio` che vede aborre, si` nescia e` la subita vigilia fin che la stimativa non soccorre;
Questi onde a me ritorna il tuo riguardo, e` 'l lume d'uno spirto che 'n pensieri gravi a morir li parve venir tardo: essa e` la luce etterna di Sigieri, che, leggendo nel Vico de li Strami, silogizzo` invidiosi veri>>. Indi, come orologio che ne chiami ne l'ora che la sposa di Dio surge a mattinar lo sposo perche' l'ami,
E quei cui schiavo nella casa stretta La via che fugge all'orizzonte alletta, Forse deluso tornerìa dal polo Se potesse partir e intanto soffre Di non saper carpir quello che s'offre Istante d'oro ove si piglia il volo. Invan correte il mondo e la ventura Cercando nel mutar della natura Un pascolo allo spirto irrequieto.
Pace allo spirto suo, che in mezzo al ferro Umanit
La destra via mi elessi finalmente: cosí movea di Nursia il saggio spirto. Ma le sinistre donne, triste e lente, trasser a l'ombra insieme d'un suo mirto. Poscia chi per il piè, chi per l'orecchia lo tranno a terra giú quelle fanciulle, mentre l'altare e 'l foco una apparecchia.
Sì tosto come in su la soglia fui di mia seconda etade e mutai vita, questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, e bellezza e virtù cresciuta m’era, fu’ io a lui men cara e men gradita; e volse i passi suoi per via non vera, imagini di ben seguendo false, che nulla promession rendono intera.
Crëato spirto che al mio fral sei vita, Potenze tutte onde m'esulta il core, Alziamo, alziam di gaudio intenerita Voce al Signore! Dal ciel suoi doni sulla terra effuse, Noi li obblïammo, e ripetè i suoi doni: Ci flagellò, ma ne' flagelli incluse Grazie e perdoni.
O vivo spirto del cuore e dell'anima mia, chi sará piú di te generosa e amorevole, chi piú costante in amare, chi piú fedele in servire, chi nella conversazione piú dolce, chi ne' trattamenti piú soave? O donna degnissima d'ogni onore, o essempio di eroica virtú, chi sará piú di te paziente, servente e perseverante? e chi di me piú cieco, piú ingrato e piú disamorevole?
Parola Del Giorno
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