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La voragine, co' suoi tortuosi meandri, pareva un immenso orecchio di tenebra su cui piombavano queste voci: "Ho tre peccati sull'anima. Eccoli: "Primo peccato: quando avevo vent'anni, a Zamora salvai dal rogo tre infedeli, un moro, un ebreo e un luterano.

Dai meandri, in cui S'appiatta il verme, un susurrìo di duoli Venne a narrar come si soffra indarno Di vita fin nell'ultime radici Poi che una legge di dolor governa I sostegni del mondo e sol si pasce Di stessa natura.

Senza volerlo, fin dal primo giorno della mia dimora al Presbiterio, fin da quel primo colloquio con Aminta nel giardino, io cercavo lei attraverso i meandri delle vicende confidatemi. Finalmente la sua immagine m'era apparsa e mi s'imprimeva nella mente e mi riempiva l'animo di una lugubre, di una penosa amarezza.

Egli sapeva ch'ella offriva la bocca a un uomo e appoggiava la guancia alla guancia d'un uomo, forse in quella medesima campagna, per i meandri fronzuti di quel medesimo bosco il quale apparteneva al fanciullo, e, sacro alla sua storia, era stato arco e cornice al lontano idillio.

Emma era sempre cortese con lui, sempre alla stessa maniera e null'altro che cortese. Invece nel Rinaldini l'amore cresceva ogni giorno, e ormai a furia di dilagare, aveva innondato ogni fibra di lui, penetrando nei più sottili meandri della sua vita. Non aveva più nulla da occupare al di dentro. L'alveo del fiume era pieno; e la piena doveva condurre all'innondazione.

E poichè sono su questo argomento debbo pure fare notare altre imperfezioni della carta sul versante di Gressoney: i due ghiacciai che coprono il fianco meridionale della Piramide Vincent, cioè quello di Garstelet a sinistra e quello di Indren a destra, non hanno nome sulla carta; il bel piano dove le acque del torrente che scende da questi ghiacciai indugiano in meandri fioriti, è chiamato piano di Zindra, mentre il nome suo è di Indren, come quello del ghiacciajo soprastante; il torrente stesso, come è detto più sopra, si chiama Indren e non Mos.

A un tratto gli venne veduta, un po' in lontananza una cavalla alta, di stupende forme, con una testa fina, delle gambe sottili e nervose, un collo elegantissimo, sul quale i turgidi meandri delle vene spiccavano in nitido risalto. La cavalla stava immobile, in una posa felicissima e atta a far valere la classica bellezza delle sue linee. To! pensò il Duca! ecco il caso mio.

In quei tre anni egli aveva avuto più d'una amante; e la voce, per i meandri molteplici del pettegolezzo veneziano, esagerato ed innocuo, era giunta fino all'orecchio di Loredana, la quale non capiva se quei racconti le facevan piacere o se l'angustiavano; ma intanto si studiava d'osservare le donne che la voce popolare additava quali amanti di Filippo, per vedere s'eran belle, se vestivan bene, se non erano indegne di lui.

Stendeva la sera un manto d'ametista, che aveva pei meandri del bosco le infinite gradazioni del rosso, del pavoniccio, del gridellino; s'alzava il vento con un mormorio che aleggiava di fronda in fronda.

Messer Lodovico Ariosto, chiamato a buon dritto il divino, non se la cavò neppur egli dai tortuosi meandri del suo meraviglioso poema, se non coll'umile spediente di correre innanzi e indietro senza posa, e, servitore sgobbone di tutti i suoi personaggi (che non erano pochi, docili), pigliar questo per mano e guidarlo per un lungo tratto di strada; tornar sollecito indietro e cavarne un altro dal pozzo; voltarsi qua e l