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So però che un giorno essi si incontrarono allo stesso punto. Il marchese di Acquafredda con una lettera modestissima chiedeva al padre di Emma la di lei mano. E proprio nello stesso giorno l'ingegnere Rinaldini, trovandosi alla sera solo con lei nel salotto nel vano d'una finestra, chiese con voce tremante ad Emma, se vorrebbe dividere la vita con lui.

E il Rinaldini aveva ubbidito, non direi a malincuore, perchè sentiva anch'egli il bisogno di vedere e conversare in un mondo per lui nuovissimo e sentiva una grande curiosit

Una fanciulla che fosse bella, buona... la Pierina, poniamo? Oh, no! esclamò il filodrammatico, colto così, all'impensata. La Pierina no; è bella, ma non mi farebbe battere il cuore. La Rinaldini?... ah quella le piace. Non la ricorda la cugina del marchese Rho? No, no; nemmeno... Allora sa che cosa le devo dire? Io me ne lavo le mani; è troppo difficile da contentare.

La Pierina, no, la Rinaldini nemmeno; come la vorrebbe dunque?... Come la vorrei?... e il povero Sandrino, al quale il freddo della sera aveva fatto un po' di bene, s'interruppe quasi atterrito di ciò che stava per dire. Dunque?! Coraggio!... ci sarebbe forse il pericolo che non sapesse nemmeno lei come la vorrebbe?

In quel vortice essa vedeva turbinarle intorno ora Enrico, ora il Marchese, ora il Rinaldini, che allungavano le braccia verso di lei, come se volessero rapirla.... Due uomini a un tempo l'avevano chiesta in isposa, e un terzo, senza aver fatta la stessa domanda, l'amava, l'adorava, e lei amava lui....

Emma era sempre cortese con lui, sempre alla stessa maniera e null'altro che cortese. Invece nel Rinaldini l'amore cresceva ogni giorno, e ormai a furia di dilagare, aveva innondato ogni fibra di lui, penetrando nei più sottili meandri della sua vita. Non aveva più nulla da occupare al di dentro. L'alveo del fiume era pieno; e la piena doveva condurre all'innondazione.

Quello del Marchese correva assai più lesto, perchè i vecchi son sempre impazienti e perchè la timidezza eccessiva rallentava il passo all'Ingegnere. I giovani però, anche i più timidi, sanno saltare, ciò che i vecchi non sanno, e possono in un giorno riacquistare il terreno perduto in un mese. Non so se il Rinaldini spiccasse il salto o altro avvenisse di nuovo.

D'una cosa sola si stupiva assai ed era che Emma non si accorgesse di quell'adorazione silenziosa del Rinaldini e che non glie ne avesse parlato. Un giorno però ella non potè più tacere e a bruciapelo le domandò: -Che ti pare dell'ingegnere? Del Rinaldini? , proprio di lui. Nessun altro ingegnere viene in casa nostra. Uhm.... mi pare che sia un bravo giovane.... molto studioso, molto timido.

Quanto a me, se la mamma non mi lasciasse sposare Enrico, accetterei la mano dell'ingegnere Rinaldini, non mai quella del marchese; per quanti blasoni e milioni egli potesse offrirmi.

Il primo aveva 26 anni ed era l'ingegnere Rinaldini, più uomo di scienza che ingegnere; il secondo era il marchese di Acquafredda, di 60 anni e tre o quattro volte milionario. L'ingegnere Rinaldini era destinato a grandi cose, ma nessuno se n'accorgeva, perchè era troppo timido e troppo modesto.