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Aggiornato: 23 maggio 2025


Invertendo l'ordine logico dei fatti, che devono e possono costituire lo sviluppo della nostra rigenerazione, voi, che pur vi dite pratici e positivi, nuocete al popolo, smembrando il Partito Nazionale che deve guidarlo, disertando l'unico terreno comune, sul quale tutte le forze potevano e possono tuttora raccogliersi; nuocete al re, facendolo apparire davanti all'Europa provocatore segreto d'agitazioni ostili ai governi; aizzandogli contro le ammonizioni e le minaccie di quegli stessi gabinetti che, disposti a salutare un fatto potente compiuto, desiderano pur non di meno impedire che sorga, costringendolo, quand'ei non abbia energia o ipocrisia sovrumana, a legarsi verso i governi europei con nuove promesse di pace, d'ordine, d'immobilit

Oh! almeno sorgesse in favore del nostro tribolato artista, qualche straordinario avvenimento, tale da compensarlo del suo dolore, o da guidarlo in più fortunato calle! Noi, del resto, che conoscemmo la peregrina di lui costanza, negli affetti più caldi, avremmo dei dubbi, su qualsiasi cambiamento.

Correva il giorno sesto di gennaio anno domini 1266, allorchè una splendida comitiva di Prelati, Magistrati, e Cavalieri italiani e francesi, si fecero a suono di trombe alla dimora del Conte di Provenza per guidarlo al Laterano, dove lo aspettava il Pontefice.

Messer Lodovico Ariosto, chiamato a buon dritto il divino, non se la cavò neppur egli dai tortuosi meandri del suo meraviglioso poema, se non coll'umile spediente di correre innanzi e indietro senza posa, e, servitore sgobbone di tutti i suoi personaggi (che non erano pochi, docili), pigliar questo per mano e guidarlo per un lungo tratto di strada; tornar sollecito indietro e cavarne un altro dal pozzo; voltarsi qua e l

In Trastevere s'eran riuniti i nostri vecchi conoscenti, Attilio, Muzio, Orazio, Silvio e Gasparo, e con loro tutti quelli dei trecento su' quali la polizia non aveva ancora posto le mani . Si facevano ascendere a diecimila i patriotti arrestati in Roma in quest'ultimo movimento, dal paterno Governo dell'angelico. Il popolo avea trovato capi atti a guidarlo e vi fece il suo dovere.

Nemmeno nei primi mesi della luna di miele la contessina Lalla perdette il suo tempo: no, no; anzi, quando Giorgio si abbandonava accanto a lei inebriato e inebetito, colle pupille stanche, ella apriva i suoi grandi occhioni, e attentamente studiava il marito per imparare il modo di guidarlo e di dominarlo. E gi

Aveva bisogno di quelle carezze, e sentiva che se vi era al mondo una persona, che potesse guidarlo e sorreggerlo, quella persona era certo sua madre.

Che non avrebbe dato per intrattenerne donna Livia, per mostrarle il debole lume, che gli era apparso nelle tenebre, e che sperava potesse guidarlo ad una intiera luce? Ma perchè avrebbe desiderato far dividere alla duchessa la sua agitazione, il disinganno che forse lo attendeva?... perchè infatti poteva essere una falsa lusinga la sua.

È forza il dirlo: il popolo è in Italia maturo: gl'influenti chiamati naturalmente a guidarlo, nol sono; mancarono e mancano, prodi come pur sono in campo, del coraggio morale, che solo crea le Nazioni: della fede che vien dall'amore; del culto al principio; dell'intuizione che rivela la forza latente e presta a suscitarsi nel popolo. Non è in essi finora virtù iniziatrice.

Indovinare il pensiero generatore della rivoluzione, e assumerlo proprio, fecondarlo, svilupparlo, e guidarlo al trionfo tale è il primo ufficio di chi dirige le rivoluzioni. Senza quello si cade tra via scherniti o infami, per impotenza o per tradimento. Ora, furono essi tali i capi delle nostre rivoluzioni? No; non furono. Vediamo l'ultima rivoluzione dell'Italia centrale.

Parola Del Giorno

boraccini

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