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Aggiornato: 6 maggio 2025
Cosa mai ho da sentire?... Come ho da essere trattata!... E da voi, che ho sempre difeso contro vostro padre, che ho sovvenuto tante volte de' miei denari... Che!... Erano denari di mio padre e quindi miei... Ma non perdiamoci in ciancie... Date ben retta: ora son io il padrone; e quello che è mio lo voglio, capite?... tutto lo voglio! Marianna lo guardò spaventata.
Stava così da molto tempo, sempre piangendo, colla mente sempre rivolta alle vicende dolorose di quell'amor suo infelice, quando, all'improvviso, fu scossa e spaventata da un gridare, da uno strillare acuto che veniva dalla camera della Giulia.
La voce rotta da un tremito convulso, il viso contraffatto, sconvolto, livido, gli occhi torvi, stralunati, ansava, smaniava, pestava i piedi, barcollava come un ubriaco. Signor Laner! Signor Laner! balbettava Evelina spaventata.
Emilia, più spaventata che mai dal furore di Valancourt, gli disse: «In nome del cielo, siate ragionevole; calmatevi; Dupont non è vostro rivale, ed il conte non è suo difensore; voi non avete altri nemici che voi stesso, e mi convinco sempre più che non siete quel Valancourt che ho amato tanto.» Egli non rispose; coi gomiti appoggiati sul tavolino, stava silenzioso.
Emilia, quasi moribonda, chiese un po' d'acqua: Teresa, spaventata, affrettossi a soccorrerla, e mentre le porgeva l'acqua, continuò: «Cara signorina, non vi affliggete tanto; il cavaliere può essere sano e salvo. Speriamo!
Coll'affanno del cuore, che agogna una corona, Carlo da tre giorni percorre l'oceano. Spesso sedendo a mensa, o giocando a scacchi, quando meno se l'aspettano i compagni si alza da tavola, ascende sopra la coperta; aguzza gli occhi da settentrione, ed esclama con voce tra spaventata e gioiosa: «È Italia quella?»
Una nottola venne nella stanza a squittire Attirata dal lume; fece due giri in tondo Nelle pareti urtando; poi nel buio profondo, Fuori della finestra, tornò, battendo l'ali, Spaventata d'avere osato tanto. Eguali Alle gocce che il tufo nell'umide caverne, Lagrime solitarie, lentamente secerne, Poche gocciole fredde imperlavan la testa Del boia. Egli diceva: " Fu una notte funesta!
E vedendomi quasi ebete pel dolore, spaventata da quella falsa calma che mi inaridiva gli occhi, che non mi consentiva neppure il lieve conforto dei singhiozzi, mi passava le mani sulla testa e sul viso, accarezzandomi come un bambino, e ripetendomi, quasi per incoraggiarmi, per determinarmi: Piangi, Dario! Piangi!
Intanto don Gregorio, vedendola scossa, s'infervorava sempre più rivolgendosi al suo cuore, alla sua ragione, alternando le preghiere al comando, le promesse del premio alle minacce del castigo, finchè la povera donna, spaventata e vinta, promise formalmente che si sarebbe rassegnata a compiere ciò che doveva essere il suo dovere.
Invece le prese la mano. Come fai a cucinare il risotto e ad avere le mani così bianche? Ho visto le tue rispose la Cammilla, superba di essere osservata. E i piedi? hai un bel piedino? Lasciami vedere. No, no, no! gridò Cammilla, arrossendo, turbata, spaventata, e si chinò per nascondere i piedi sotto le vesti.
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