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Aggiornato: 20 giugno 2025


E come clivo in acqua di suo imo si specchia, quasi per vedersi addorno, quando e` nel verde e ne' fioretti opimo, si`, soprastando al lume intorno intorno, vidi specchiarsi in piu` di mille soglie quanto di noi la` su` fatto ha ritorno. E se l'infimo grado in se' raccoglie si` grande lume, quanta e` la larghezza di questa rosa ne l'estreme foglie!

E sopra le soglie dei bassi, nelle botteghe, nella via, gli uomini ridevano, contentissimi, e ridevano pur le femmine incitanti, e negli sguardi accesi degli uni e dell'altre il desiderio luceva. Era, in quest'ora, ancor tutto caldo di sole il vicoletto. Il diavolo del terzo peccato alitava sulle facce sudate, passando improvvisamente tra quello scoppio di miserevole brutalit

Tutto il paese sacrificava la recente ricchezza del fromento a gloria del patrono. Su le vie, da una finestra all’altra, le donne avevano tese le coperte nuziali. Li uomini avevano inghirlandato di verzura le porte e infiorato le soglie. Come soffiava il vento, per le vie era un ondeggiamento immenso e abbarbagliante di cui la turba s’inebriava.

Nulla, per voler morire, se non il desiderio di liberarci finalmente dal nostro coraggio troppo pesante! E noi correvamo schiacciando su le soglie delle case i cani da guardia che si arrotondavano, sotto i nostri pneumatici scottanti, come solini sotto il ferro da stirare.

L'Ospedale gli manda le sue spoglie, E il Cimiter gli manda i suoi pöeti, Che in mezzo ai sepolcreti Tentano col pensier le eterne soglie.... La carrozza che va dall'Ospedale Al Cimitero, portandovi i morti, M'ha dati più conforti Che non millanta libri di morale! Filosofando, io le cammino allato E vo pensando a chi dentro vi giace, E, spesso, mi do pace Se per caso quel non ho pranzato!

E come clivo in acqua di suo imo si specchia, quasi per vedersi addorno, quando e` nel verde e ne' fioretti opimo, si`, soprastando al lume intorno intorno, vidi specchiarsi in piu` di mille soglie quanto di noi la` su` fatto ha ritorno. E se l'infimo grado in se' raccoglie si` grande lume, quanta e` la larghezza di questa rosa ne l'estreme foglie!

Si spengono gli astri nel brivido primo de l’alba che sparge di cenere il cielo, che schiude le porte, che chiama le donne a le soglie, fantastica, scialba, dicendo: È passata la Morte.... L

OTTAV. Tu piangi?... Me dall'infamia e dai martír, deh! salva: da morte, il vedi, ogni sperarlo è vano. Salvami, deh! pietade il vuole... SENECA E quando... io pur volessi,... in brev'ora,... or... come?... Meco un ferro non ho; giunge a momenti Nerone... OTTAV. Hai teco il velen sempre: usbergo solo dei giusti in queste infami soglie. SENECA Io,... con me?...

Le fanciulle, lasciando divozioni e rosari, Balzavan sulle soglie dei bruni casolari; Colle pupille in fiamme, battendo mano a mano, Saltellavan di gioia, e guardavan lontano, In fondo alla contrada. Gli squilli delle trombe, Come fìtta gragnuola che sui tetti precombe, Echeggi

E lo seguiva Alceo; ma su le soglie E del palagio in su l'uscir l'aspetta Col figlio in braccio la dolente moglie Ben caramente del suo cor diletta; d'argento, d'or fregiate spoglie Ella ha d'intorno; ella apparia negletta come il risco e la stagion chiedea; E pur nei suoi dolor belt

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trotta

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