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Aggiornato: 10 maggio 2025
Intanto godeva più che mai la stima dei suoi compaesani: per loro era l'istesso santo, l'istesso scienziato che citava passi latini da far accapponar la pelle addirittura, l'istesso rifugio e il salvatore di tutti. E sinceramente, di questa sua fortuna un pochino meravigliato n'era anche lui. O che Dio e i santi dormivano?
Posso prestar fede alle vostre parole, disse Omar, che fremeva di gioia e d'impazienza. A che pro ingannarvi? Non sono in vostra mano? Avete ragione. Voi volete sapere che accadde a Elenka, adunque. Mi dispiace sinceramente, ma devo darvi una brutta notizia.
Il professore lo guardò intensamente. Sì, glielo credo! esclamò poi subito. Guai se in questo momento non avessi una tal fede! Il conte, pallidissimo, affranto dalla violenza delle emozioni sostenute, gli tese la mano, quasi richiedendo una conferma di queste parole. Il Sant'Angelo allora, sinceramente la prese e la strinse.
Una stretta di mano sinceramente affettuosa dal suo San Giacomo di Spoleto, 13 maggio 1896. Ugo Ojetti. Ah, caro Ojetti! Dopo la sua risposta, io credo di avere più ragione di prima. La sua difesa poggia tutta sopra tre o quattro equivoci. Idealismo! Se non è zuppa è pan molle. Vede? Io ragiono d'arte e lei mi risponde picche, cioè filosofia.
Io amavo sinceramente Giorgio, che era un nobile cuore, un amico leale. Pensai a lungo a quella parola amara che gli avevo detta; ed a quando a quando ripensai alla antipatia della giovane artista per me.
E' certo che l'uomo il quale così opera, qualunque ne sia la causa, pecca mortalmente, se non lo scusi la buona fede; e non può essere assolto in confessione, se non si dolga del peccato e si proponga sinceramente di non cader più in esso; non può essere messo in dubbio ch'egli operi in modo enorme contro lo scopo del matrimonio. «Fu per questo che il Signore percosse Onan, il quale commetteva un'azione detestabile.
Vagando per i luoghi dove era stato con lei, cercando ancora qualcosa di lei sotto il cielo, egli riudiva la voce sommessa consigliare: «Perdona.» Egli diceva a sè stesso: «Non posso.» Non poteva. Perdonare sinceramente, col cuore, egli non poteva, non avrebbe potuto, mai. Doveva lasciare soltanto che la giustizia facesse a suo modo, non più intervenire?
Per abituare i loro alunni a ridere sinceramente di tutte le cose dette serie dovranno certo possedere specialissime attitudini, intelligenza pratica delle giovani coscienze, dei teneri cervelli.
Fissando gli occhi su quella casa, le veniva in pensiero esser meglio patire in vita onesta, che marcire nell'oro che ammorba il cuore, se l'uomo il quale avrebbe potuto sollevarli, non s'era più ricordato di loro, come non fossero al mondo. E si persuadeva che bisogna esser povero per compatire sinceramente a chi è povero.
Le labbra scialbe fremettero e si colorarono. Don Domenico comprese la reazione ch'egli provocava in quell'anima assiderata, e fu sinceramente contento del disgelo che si operava. Per determinarne la rottura completa, e' si tacque e squadrò il vescovo.
Parola Del Giorno
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