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Aggiornato: 9 novembre 2025


Io leggo nel destino, gridò ridendo di stessa nel farla da sibilla: questi tre numeri additano tre grandi epoche nelle quali si tenteranno grandi cose e si rinnover

E poichè l'una cosa chiamava l'altra, volli sapere se Ortensia mi amasse ma la margherita erami stata tolta pur essa dal vento; io me n'era accorto; però rimpiansi il segreto della mia pace involatomi colle ultime foglie della mia povera sibilla. Ridiscesi il facile pendio della collina, e così chiuso nei miei pensieri, mi ritrassi nella mia cella. Non volli vedere alcuno.

Una pallida margherita, ingenua sibilla d'amore, ridestava codesta idea che da un pezzo martellavami il capo senza frutto. Strappai dal suo stelo ricurvo il fiore modesto, e interrogai il suo linguaggio. I petali distaccati, e rapiti dalla brezza, parevano inseguirsi alla guisa di selvatiche colombe.

Così la neve al sol si disigilla; così al vento ne le foglie levi si perdea la sentenza di Sibilla. O somma luce che tanto ti levi da’ concetti mortali, a la mia mente ripresta un poco di quel che parevi, e fa la lingua mia tanto possente, ch’una favilla sol de la tua gloria possa lasciare a la futura gente;

Stanca però anche donna Amalia d'udire teorie, volle che don Annibale le dicesse il suo parere intorno ad alcuni Romanzi storici italiani, addomandandolo della Pianta dei sospiri, del Gabrino Fondulo, del Castello di Trezzo, della Sibilla Odaleta, e finalmente dei Promessi Sposi.

È Subiaco, come Firenze, chiave dell'Apennino, ha le convalli popolate di case e di oliveti, e collocata nella gola d'una di quelle profonde vallate che mettono alle alte cime della Sibilla, quasi eternamente coperte di neve, riceve anch'essa i benefici e limpidi lavacri dell'Apennino.

Andammo soli, fuori Grotta, a Pozzuoli, a Baja.... Che cielo! che mare!... Conosci tu il boschetto che sta dietro il lago Lucrino, sulla via della grotta della Sibilla? Il terreno è in pendenza; si procede a caso, scostando i rami che vi sfiorano il viso.

E questo prende l'autore da ciò che Virgilio scrive nel sesto dell'Eneida, nel qual dice che, essendo Enea, poi che di Cicilia si partí, pervenuto nel seno di Baia, e quivi in assai tranquillo mare, dando per avventura riposo a' suoi compagni, e disideroso di sapere quello che di questa sua peregrinazione gli dovesse avvenire; essendo andato al lago d'Averno, dove avea udito essere l'oraculo della sibilla cumana ed essa altresí, la pregò che in inferno il menasse al padre; e, dietro alla sua guida, vivo e con l'arme discese: e, per quello passando, pervenne ne' campi Elisi, dove quegli, che in istato di beatitudine, erano secondo l'antico errore.

Livio dice più di una volta che queste inondazioni, ai tempi della Repubblica, spargevano un vero terrore nel popolo e riporta che per l'espiazione si consultavano i libri della Sibilla e venivano ordinati pubblici sacrifici e preghiere. Sotto l'imperatore Ottaviano il fiume visitò nuovamente la citt

Almeno costei ha detto qualche cosa, sclama il papa dei becchi dietro alla Sibilla che si ritirava cogli altri. A quanto pare dunque codesto giudizio è ancora assai lontano, se i suoi segni sono infallibili. Conchiudiamo la storia e venga Nabuccodonosor. Nabuccodonosor si presenta.

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