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Aggiornato: 7 giugno 2025


Vasta scena s'apriva dinanzi e lontano lontano il mare si confondeva col cielo serrando in armonico cilestre l'orizzonte dell'isola. Quell'ampia e levigata superficie delle acque era calma, e lunghi ma incerti raggi di sole screziavano qua e l

Io non riconosco a quella donna il diritto di regalarmi una prole, gridò il conte serrando i pugni. Il medico si scostò da lui, e fattosi dappresso agli altri due, disse a voce bassa: Questo accesso di furore mi metterebbe in sospetto, pure non abbiamo ancora gli estremi coi quali ci sia dato formulare un giudizio assoluto. Pazzo da legare! mormorò il commissario crollando la testa.

Annetta cedendo alla sua natura piuttosto collerica, serrando i pugni e colla schiuma alla bocca. Ah! il miserabile esclamò lo sciagurato, E adesso dove si trova? Se lo sapessi, sarei qui? Egli è partito con la fanciulla che io amava ed ha sposata. Queste parole furono la scintilla che diede il fuoco alla mina. È troppo, troppo gridò Maria come pazza ed io non sopporterò l'inganno tesomi.

Gwendaline, se mi vuoi bene, taci, taci.... Io non ti voglio bene, ella proclamò, ma quietamente. Se me ne hai voluto, taci, non mi uccidere tu.... Io non ti ho mai voluto bene, ella insistette a negare, serrando fieramente le belle labbra rosse e fresche. Julian Sorel la guardò, con tale una novella disperazione negli occhi che la superba donna sorrise di orgoglio.

Non disse parola; ma, serrando i denti, levò in atto di maledizione la larga e callosa mano verso la porta per la quale era entrato l'uomo potente, guardò il cielo; poi discese rapidamente le scale.

Tra quei giovani, uno fermò specialmente la sua attenzione, un biondo con occhi cerulei; si chiamava Adolfo Gianella, era impiegato in una banca e possedeva qualche po' di terra in provincia di Vicenza. Parlava poco, vigilava gli amici, ascoltava, serrando le labbra, i madrigali ch'essi rivolgevano alla giovinetta; e sopra tutto, pareva noiato e diffidente per la presenza di Filippo.

E cominciò: Illustrissima... ma quella non gli lasciava dire una parola. Ei ripiglia: Illustrissima... e pur ella gli va serrando le sillabe in gola. Tacete gridava, e pur martella che non dovea lasciarla un giorno sola, e che una sposa, sviscerata amante, si tratta meglio, e chiamalo forfante. E perch'ei pur l'«illustrissima» intuona, ella ebbe finta alcuna lagrimetta.

Se il generale Orsini, succeduto a Nicotera, fosse salito da Frosinone e Velletri, se Acerbi fosse sceso dalla eterna Viterbo, e se i colonnelli Paggi e Pianciani fossero calati giù al tuono del cannone da Palombara e Tivoli, serrando alle spalle e ai fianchi i protettori del Vaticano, il generale Failly avrebbe egli potuto decantare le meraviglie dei chassepots?

Che cosa c'è? domandò il segretario stupito, e poco tranquillo di quella invasione. Salicotto s'avanzò e cominciò un bel discorso in cui Marone era acconciato pel delle feste: ma Rosina, che si stava abbandonata e come sbalordita in un angolo, serrando a i suoi bambini, sollevò la testa, vide Giovanni Selva, e di botto, con impeto disperato, si slanciò verso di lui gridando: E mio marito?

Anne-Marie, dopo il primo istante di sbigottimento, rideva serrando tra le braccia i fiori e la cassetta del violino; questa sbatteva sull'elmo della guardia ad ogni passo che egli faceva. Nancy, nella calca, li seguiva ridendo e singhiozzando, sentendo mille mani afferrare le sue, mille voci commosse benedirla e felicitarla. Mamma fortunata! Mamma benedetta! Essa non sapeva come rispondere.

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