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Aggiornato: 5 giugno 2025
Quando sedeva su l’orlo della mia coltre, Odette, nelle sere dell’inverno, ed i suoi braccialetti, brillando, si premevan nel mio guanciale profumato, noi parlavamo a lungo, sottovoce, di cose veramente colpevoli, o tremando, bocca su bocca, leggevamo qualche storia d’amore. Presso il mio capezzale stava sempre un vecchio libro di preghiere.
E si davan di gomito in quelle sale la grande signora e la grande mercenaria, il letterato celebre e il giornalista alla moda, l'uomo politico in auge e l'uomo di Borsa, la cui vita era un giuoco d'equilibrio. L'uomo di Borsa che sedeva spesso alla medesima tavola di Fabiano, il quale conosceva tutti, sembrava a Bruno il più ambiguo.
O mi alzo, e vado da Roberta, e mi vi rinchiudo. Poi, mentre il Lascaris le si sedeva ai piedi, sulla candida pelle d'orso ch'era stesa di fianco al letto, Emilia seguitò: Questa, è stata una notte di pazzie.... Anche ora, siamo in mano del caso, ed io posso perdermi, da un minuto all'altro.... Una simile notte, non torner
La fantesca andava, veniva, portava gli asciugamani puliti, rifaceva il letto, spolverava i mobili, guardando di sottecchi quella signora dall'aspetto sofferente che sedeva nell'angolo del canapè, tutta imbacuccata nello scialle per ripararsi dall'aria umida che entrava per la finestra aperta.
Altri uomini, più o meno illustri, conoscemmo indi a poco, fra cui nominerò primo il Manzoni. Il quale io vidi la prima volta in Milano, nel giugno del 1827. Sedeva in mezzo alla sua bella e numerosa famiglia e ad un nobile crocchio d'amici, in cui tenevano il primo luogo Ermes Visconti, Tommaso Grossi e Giovanni Torti, cioè, quasi tutta la così detta Scuola romantica.
Nella quale, al tempo che l'autore di prima pose mano alla presente opera, sedeva Bonifazio papa ottavo, il quale, quantunque altiero signor fosse molto, parve per avventura ancor molto piú all'autore, in quanto piegare non fu potuto a' piaceri né alle domande fatte da quegli della setta della quale fu l'autore.
La popolana, un po' indebolita di forze, per una malattia alle gambe, sedeva abitualmente dietro al banco, contemplando come in estasi quella bella creatura, che aveva il potere di rianimarla, farla sorridere, sviare dalla sua mente un cumulo di tristi memorie.
Alla chiusa dell'adagio di Mendelssohn un uomo grave, che sedeva un poco in disparte dagli altri, ed era semplicemente vestito in abito da sera, parlò: Io non m'intendo molto di musica. Ma questa musica mi piace. La regina si volse a lui, e sorrise. E quel sorriso fece trasalire Anne-Marie. Mai ella non aveva veduto un sorriso così dolce, così fulgido e abbagliante!
Il Comitato centrale di soccorso sedeva in Firenze in una vasta ed ampia sala presso l'Arno tappezzata in rosso amaranto e sguernita d'ogni arredo, tranne un tavolo coperto da tappeto verde. L
Io fino a quel giorno avevo conosciuto, anzi avevo combattuto con i tre generi, maschile, femminile e neutro; ma ignoravo che cosa fosse quell'essere delizioso e perfidamente saggio che è la femmina. Era bella? era elegante colei che sedeva presso di me?
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