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Venga avanti, signora diceva la cameriera, precedendo col lume una signora imbacuccata in una mantiglia pesante da viaggio, col volto coperto da un fitto velo. Signorina! chiamò la ragazza, entrando nel salotto. Chi è? chiese Flora, fissando gli occhi sulla signora forestiera. Sono io disse questa, levandosi il velo dal viso. La mamma, la mia mamma? gridò Flora allargando le braccia.

Una femmina imbacuccata in uno scialle di Francia, del quale nessuno chimico avrebbe più saputo dire il colore, saliva le scale che conducevano alla rimota abitazione di quell'uomo misterioso. Chi è? Amici. Cioè, chi? Son'io, l'Emerenziana; aprite pure. Ho capito: vengo,

La donna di servizio rispose: No, si mette il cappello e torna. In fatti, la signora Rossetti riapparve col cappello in testa e imbacuccata nella pelliccia. Son qui a dar la buona notte a tutti... principiando dalla nostra sposa... S'accostò alla puerpera, la palpeggiò in tutto il corpo con la mano esperta, e diede segni di viva soddisfazione. Bene, benissimo... Sarò qui domattina alle dieci.

Pochi minuti dopo uscivano di casa, a piedi, Bice imbacuccata in una pelliccia di martora, che la copriva sino a terra, e con un fitto velo sul viso per non aspirare l'aria troppo rigida; la vecchia avvolta in uno scialle antico della contessa Ginevra, e con un grande fazzoletto di seta sulla testa. Talvolta la gente si voltava a vederle passare. Entrarono in San Bartolomeo.

La fantesca andava, veniva, portava gli asciugamani puliti, rifaceva il letto, spolverava i mobili, guardando di sottecchi quella signora dall'aspetto sofferente che sedeva nell'angolo del canapè, tutta imbacuccata nello scialle per ripararsi dall'aria umida che entrava per la finestra aperta.

Era tanto carina, quando partì, imbacuccata nel suo water-proof! Giunta alla porta tornò indietro, si levò di tasca una medaglina, me l'attaccò al collo... io la lasciai fare: era una medaglia della vergine madre... oh! religione!... Eppure non ho mai abbandonato quel microscopico pezzetto d'argento: non fremano i liberi pensatori: io tengo molto alla religione... dei gentili ricordi!

E sull'asinello era una signorina vestita di bianco come una beduina. Seguivano altre lanterne d'un colore giallastro, che accompagnavano un'altra signora pure a cavallo d'una bestia ornata di piume rosse e di campanelli. Era questa la baronessa, imbacuccata anch'essa come una beduina.

Poco dopo la porta si aprì e Andreina, tutta imbacuccata, ne uscì lesta e saltò nel brum. La buona signora le tenne dietro, chiuse lo sportello e il brum ripartì com'era venuto.

Colassù, tutta imbacuccata in un vecchio scialle, accoccolata su d'una vecchia scranna presso la finestra, stava una femmina dal volto giallo, malazzato, che doveva essere appunto quella tal brenna di cui aveva detto nel suo soliloquio il nostro Pasquale. Siete voi? diss'ella, voltandosi all'uscio, mentre egli compariva nel vano. Son io, Tecla. Vi siete alzata da letto?