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Aggiornato: 20 luglio 2025
La fame è un dio cerusico oculista per aguzzare a' cancellier la vista. Secreti esami, tracce, costituti vanno guastando la filosofia; a parecchi stranier, che son venuti, del guascon nota è la fisonomia; sui popolar bisbigli non son muti; va razzolando la cancelleria, trova che fu bandito, ciarlatano, abate, baro e marito e ruffiano.
S'apparechiano i fuochi e le cucine; le mense d'altra parte in su tapeti. Intanto il re cercando alle vicine valli era andato e a' boschi più secreti, se ritrovasse capre o daini o cervi; e l'arco gli portar dietro duo servi. 29 Mentre aspettamo, in gran piacer sedendo, che da cacciar ritorni il signor nostro, vedemo l'Orco a noi venir correndo lungo il lito del mar, terribil mostro.
LIMOFORO. Tu non lo pòi sapere, che mai conoscesti Lima né Limoforo. Ma dimmi, Lima, non ti trovò mia moglie a giacere con Barbetta nostro famiglio, e con un bastone ti fe' quella ferita ch'hai nella mano, ti cacciò di casa, e poi a preghiere d'amici fosti ricevuta? Questi secreti li sa questo tuo Limoforo? PSEUDONIMO. Non mi ricordo di tal cosa. LIMOFORO. Mostra la ferita ch'hai nella mano.
PARDO. Balia mia, ho gran piacere che me si porga occasione d'impiegarmi ne' tuoi comandi, per aver tanto tempo conversato fra noi domesticamente, come buoni vicini. BALIA. Vengo a scoprirvi alcuni secreti di Orgio, che v'importano, poiché egli per i suoi mali trattamenti non mi dá cagione che gli abbia a nascondere.
PANURGO. Sète forse stato discoverto per maschio? ESSANDRO. Peggio. PANURGO. Il vecchio vi ha cacciato di casa? ESSANDRO. Peggio. PANURGO. Che cosa vi può accader peggio di questa? Avete confidato in me maggiori secreti, potrete confidar ancor questo.
EUFRANONE. La tua bontá, o figlia, ha commosso Iddio ad aiutarti: egli ne' secreti del tuo fato aveva ordinato che per te ogni cosa si fusse pacificato; e perciò di tutto si ringrazi Iddio che ha fatto che le disaventure diventino venture e le pene allegrezze.
Vi fidate de me de danari, argenti e gioie, e non potete fidar parole o secreti? DON IGNAZIO. Ho celato il desiderio del mio cuore in sino alla camicia che ho indosso; ma or son risoluto fidarmi di te, cosí per obligarti a consigliarmi ed aiutarmi con piú franchezza, come per isfogar teco la passione. Ma un secreto sí grande sia custodito da te sotto sincera fede de un onorato silenzio.
Ora, ora bisognava ricomporsi e mentire; rammentavo le sue pose immobili sul canapè, le sue arie innocenti e la storiella della macchia e la mercede che me n’era toccata; e ogni nuova imagine cresceva mollezza e lascivia ai miei suoni. Non era più una danza quella; i passi ed i moti erano voci e parole dichiaranti i più gelosi secreti dell’anima.
PIRINO. Che ave a far cavargli i dinari dalle mani e scoprirgli i miei secreti? non potevi dargli ad intendere alcuna altra cosa? FORCA. No, che fusse verisimile e credibile come quella, perché giá mezza la credeva, e v'era l'amor suo; e che sia vero, la riuscita ave approvato il mio consiglio. PIRINO. Che gli hai dato ad intendere?
Certi avoltoi pretini espiatori tenea de' casi, e qualche altro cristiano pratico de' secreti de' signori; e comandava come un capitano, quando voleva cariche o favori; e quando un uom voleva rovinato, ei fuggía per non essere impiccato.
Parola Del Giorno
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